Tra i tormentoni di fine estate più discussi in ambito motoristico, l’argomento ‘Young Drivers’ per Luca Baldisserri è all’ordine del giorno dal 2010, anno di istituzione della Ferrari Driver Academy. Da cinque anni infatti il tecnico di Maranello segue passo dopo passo il percorso di crescita dei giovani talenti selezionati di una scuola voluta a un duplice scopo, forse sconosciuto ai più.
Quando la FDA è partita gli obiettivi erano due, perché oltre al desiderio di trovare il pilota del futuro, allo stesso tempo voleva puntare su un’esperienza basata sul lavoro di gruppo. E sul gruppo ha lavorato, facendo scelte nel complesso positive. Lo scopo primario era e rimane quello di far crescere dei giovani talenti attraverso un programma che si occupa della loro preparazione a 360 gradi, dalla preparazione atletica all’allenamento mentale, dai test in pista alle sessioni al simulatore, seguendoli passo dopo passo nella loro attività agonistica.
Con quali criteri viene selezionato un pilota e come si fa a stabilire se è meritevole di portare avanti la preparazione?
La selezione viene effettuata in base a parametri che valutano le caratteristiche del pilota sotto più aspetti, perché oltre ai risultati è importante individuare in questi ragazzi una grande motivazione e la capacità di seguire i programmi di allenamento. Generalmente siamo noi dell’Academy a raccogliere informazioni sui soggetti da tenere in considerazione, anche se talvolta ci affidiamo a driver scout esperti sparsi in tutto il mondo. Una volta invitati a Maranello, i giovani piloti vengono sottoposti ad un colloquio e, a seguire, a check-up approfonditi, cui fa seguito un programma di test in pista. A contare molto sono fattori come la dedizione, la precisione e la voglia di arrivare, perché il successo in pista non deriva soltanto dal talento, ma è anche il risultato di un lungo e impegnativo lavoro di preparazione. Trattandosi di un’accademia e non di un ente benefico, alla luce dell’impegno dimostrato durante la loro permanenza a Maranello i ‘prescelti’, anche se sotto un contratto di lungo termine con Ferrari, vengono riconfermati anno per anno.
Non tutti sanno che?
Attualmente questa è l’unica scuola che offre la possibilità di una formazione completa. Non disponendo di uno junior team da trasformare nel naturale sbocco dell’accademia, il nostro lavoro consiste nel farli crescere nelle categorie propedeutiche e di supportarli al loro arrivo in Formula 1 grazie all’appoggio di squadre legate alla Scuderia Ferrari da collaborazioni tecnico-sportive. Nelle categorie fino alla Formula 3 abbiamo stretto una collaborazione con la Prema che – ad oggi – è il miglior team italiano. Dopo la Formula 3 riteniamo che la migliore strada sia la GP2 perché è una serie che affianca la Formula 1, ne condivide le piste e soprattutto utilizza gli stessi pneumatici. Al di là dei risultati riteniamo questa esperienza un’importante occasione per farsi notare, in un mondo in cui opportunità di questo genere diminuiscono insieme al numero di test a disposizione.
In gennaio l’Academy ha riunito in Florida alcuni dei giovani più promettenti del panorama internazionale per la puntata zero di un’esperienza priva di precedenti.
La Florida Winter Series è stata un’esperienza unica nel suo genere. Il format di campionato ha offerto agli iscritti la possibilità di un’esperienza diretta e non solo teorica in vista dei rispettivi impegni stagionali, e sono certo dei benefici che ognuno di loro può aver tratto da questo confronto. Un confronto fatto di pista, ma anche di lavoro sulla tecnica di guida, su come interpretare una gara o concentrarsi in qualifica.
Vietato pensare che…
Che l’ingresso nella Ferrari Driver Academy rappresenti un punto di arrivo. Vestire una maglia con il Cavallino Rampante e frequentare le strutture di Maranello non significa essere arrivati. Nella ancora breve storia della nostra scuola chi ha interpretato correttamente il valore di farne parte ha saputo trarne grandi benefici. Questo è solo il primo gradino di una scala molto ripida.
Non deve essere facile affrontare l’argomento dopo il terribile incidente di Suzuka
All’interno della Ferrari Driver Academy Jules è il pilota con più esperienza, un riferimento per tutti i suoi compagni. Nei suoi due anni di gavetta in Formula 1 è riuscito a dare molto anche a un team meno competitivo e ad arrivare a un passo dal raccogliere quello che merita. Quanto accaduto a Suzuka ha sconvolto tutti in maniera profonda, i suoi cari ma anche noi che gli siamo accanto da anni, per lavoro e per affetto, e che oggi possiamo solo pregare perché in qualche modo possa riprendersi.