Fangio, Castellotti, De Portago, Von Trips, Phil Hill, Stirling Moss. Leggende dell’automobilismo che hanno in comune non solo corse, vittorie e marche, ma anche una Ferrari: la 290 MM.
E non stiamo parlando di un modello, ma di una vettura vera e propria, fatta di motore, carrozzeria e numero di telaio che in questi mesi è passata dal Reparto Classiche di Maranello per un restauro.
Su questa vettura, nata come 860 Monza, alla fine del 1956 Enzo Ferrari decise di cambiare il motore 4 cilindri con un 12 cilindri, creando così la 290 MM. Che nei due anni successivi alla sua nascita ha visto alla guida campioni straordinari nelle competizioni più diverse, dalla Mille Miglia (appunto MM) alla Targa Florio, dal GP di Svezia alla 12 Ore di Sebring.
Nel 1957 la vettura è stata venduta al pilota belga Jan De Vroom, che però ha avuto un incidente importante in Svezia. Così l’auto è stata riparata e la carrozzeria trasformata radicalmente, con la sostituzione, voluta da De Vroom, del muso originale ispirato al famoso “Ponton Fenders” della Testa Rossa, più allungato e prominente.
Oggi la 290 MM ha subito un intervento di restauro per riportarla alle forme originali, quelle del 1956. Al Reparto Classiche sanno già che, quando sarà completamente finita e tornerà al suo legittimo proprietario, sentiranno la sua mancanza.