Una giornata storica, quella vissuta oggi a Sochi: il primo GP di Russia, la conquista del primo Titolo Costruttori per la Mercedes, arrivato dopo la vittoria di Lewis Hamilton (9° della stagione e 31° in carriera, come Nigel Mansell) e il secondo posto di Nico Rosberg, con l’inglese che conferma la leadership in classifica, con 17 punti sul compagno di squadra (punti che erano 35 nelle prime fasi, dopo l’errore del tedesco al via). Con il duo della Mercedes, la Williams con un grande Valtteri Bottas, al quinto podio stagionale e autore anche del giro più veloce.
Hamilton è scattato alla perfezione dalla pole, con Rosberg che è riuscito brevemente a passarlo all’interno alla curva 1, ma poi ha bloccato in frenata alla curva 2, spiattellando gli pneumatici. Una leggerezza ammessa dallo stesso Nico a fine gara, che l’ha obbligato a rientrare subito ai box al termine del primo giro, consegnando in pratica la vittoria al rivale numero 1.
Ma il tedesco non si è perso d’animo e, dal fondo, ha rimontato fino alla seconda posizione finale, percorrendo 52 dei 53 giri con lo stesso set di medie. E grazie all’ottava doppietta dell’anno, è arrivato il Costruttori, consegnato (non con grande entusiasmo, ovvio) in un abbraccio simbolico tra Lauda e Horner.
Per la prima metà di gara, al secondo posto era saldamente ancorato Bottas, fino al pitstop, vista la strategia di Rosberg di arrivare fino alla fine con le stesse gomme. Cosa che ha dell’incredibile e che testimonia la scelta piuttosto conservativa della Pirelli di portare medium e soft (per non scombussolare troppo il primo GP in terra russa?).
L’ottimo weekend della McLaren è proseguito anche oggi pomeriggio, con Jenson Button 4° (miglior risultato dal GP di Gran Bretagna) seguito da Kevin Magnussen: il danese, che si era qualificato 6°, ma è partito 11° per la sostituzione del cambio, ha fatto un’ottima partenza, recuperando fino al 5° posto finale.
Fernando Alonso anche oggi ha dimostrato la sua prontezza al via, che l’ha portato dalla 7° alla 4° posizione alla fine del primo giro, quando Rosberg è rientrato per il pitstop. Purtroppo il Campione spagnolo (che continua a non dire nulla sul suo 2015 se non che “nella mia testa è tutto chiaro da almeno due mesi”) non aveva la potenza sufficiente per agguantare le McLaren e ha anche avuto un problema al pitstop che l’ha rallentato. Ma è comunque riuscito a tener dietro Daniel Ricciardo, 7°, con la soddisfazione di essere il primo pilota non-Mercedes sotto la bandiera a scacchi.
Una giornata sicuramente no per la Red Bull Racing, con l’australiano partito male e passato anche da Sebastian Vettel, la cui strategia di fare un primo stint lungo non ha pagato, per cui il tedesco ha dovuto accontentarsi dell’8° posto. E doppia abdicazione per la squadra di Dietrich Mateschitz, del Costruttori e anche del Titolo Piloti, visto che da oggi Vettel è matematicamente tagliato fuori dalla lotta iridata.
A chiudere la top 10, Kimi Raikkonen (a quasi 79 secondi da Hamilton…) e la Force India di Sergio Perez, con problemi di consumi eccessivi che hanno influito sulla gara, consentendo al messicano di portare a casa solo l’ultimo punto. Alle sue spalle, la Williams di Felipe Massa, che partiva 18° dopo i problemi in qualifica e che ha tentato una strategia aggressiva su due soste, che inizialmente sembrava poter pagare, ma poi si è rivelata fallimentare ai fini della classifica. Un peccato, perché avrebbe potuto contribuire ad allungare nel Costruttori, con la Williams sempre terza, a 216 punti, contro i 188 della Ferrari. Vicinissima al brasiliano, la Force India di Nico Hulkenberg, seguito dalla Toro Rosso dell’eroe di casa Daniil Kvyat, chiaramente deluso dopo essere scattato dalla 5° posizione ma scivolato nelle retrovie nel corso del primo giro e solo 14° al traguardo, dietro al compagno di squadra Jean-Eric Vergne, una giornata-no per il team satellite della RBR, che ha avuto problemi di velocità in una gara che ha ribaltato le premesse della vigilia.
L’atmosfera della gara è stata ovviamente segnata dal pensiero per Jules Bianchi, con la sua macchina, preparata a tempo di record e anche accesa, lì nel box e tutti i piloti che hanno voluto rivolgere un pensiero speciale al collega e amico prima del via, raggruppandosi sulla griglia. E grande la delusione di Max Chilton, con l’unica Marussia iscritta, costretto al ritiro alla fine del 9° giro, per una vibrazione all’anteriore sinistra.
Tra le note a margine, l’arrivo del presidente Putin, che ha anche premiato Hamilton e Paddy Lowe sul podio, accolto da Bernie Ecclestone. Per i due, la giornata del successo, per un GP voluto fortemente da entrambi.
Accanto a loro in tribuna, il presidente della FIA Jean Todt. Lì come presenza fisica, ma lontano, lo si vedeva, con la testa rimasta in Giappone. Ne sono state dette tante di cose in questi giorni, ma quanto accaduto solo 7 giorni fa è una cosa che un paio di riunioni non possono risolvere, soprattutto per Jules. Quello che resta, e che personalmente ancora ci sconcerta, sono le ammissioni dei piloti sul comportamento in regime di bandiere gialle, ovvero sul loro sollevare il piede solo “il minimo indispensabile” per far vedere che lo fanno, ma non quanto dovrebbero farlo da regolamento. Sembra che solo uno di loro le abbia cantate chiare ai colleghi… Ma la FIA, Charlie Whiting, di tutto questo non si era mai accorta, in una Formula 1 dove tutti vendono tutto.
Ultima cosa: questo è stato l’ultimo GP per il presidente Montezemolo, il 397° in 23 anni in Ferrari. Anni in cui sono arrivate 118 vittorie (72 delle quali, praticamente 2/3 grazie a Michael Schumacher), otto Titoli Costruttori e 6 Piloti.
E questo è il suo ultimo giorno da presidente, da domani iniziano “l’era Sergio Marchionne” e un futuro tutto da scrivere, a partire dalla monoposto e dai piloti 2015…
Cosa resterà di questo primo GP di Russia in pista? La grandezza dei primi tre: Lewis sempre più leader, Nico che dà l’anima e rimonta e ammette di aver fatto un errore inutile, Valtteri che è sempre più una conferma. Tre ragazzi diversi, tre caratteri diversi, tre esperienze diverse ma, senza dubbio, capaci… Molto capaci! Well done, boys!
Barbara Premoli
Formula One Russian Grand Prix 2014 Document – 44 2014_16_RUS_F1_R0_Timing_DriversChampionship_V01 2014_16_RUS_F1_R0_Timing_ConstructorsChampionship_V01