Dopo la riuscitissima introduzione della gamma di propulsori Volvo Drive-E nel 2013, il team di esperti motoristi di Volvo dimostra ancora una volta la leadership della casa svedese nelle tecnologie di turboalimentazione a emissioni ridotte.
“Quando abbiamo lanciato la famiglia di propulsori Drive-E, il nostro obiettivo era quello di offrire i quattro cilindri più avanzati nel settore basati su emissioni e consumi in relazione alle prestazioni e alla guidabilità. Sapevamo che nella nostra configurazione a benzina i 320 CV sarebbero stati soltanto un punto di partenza. Il prototipo dell’unità High Performance Drive-E da 450 CV è una prova concreta di questa ambizione e della versatilità dei propulsori Drive-E,” spiega Peter Mertens, Senior Vice President Ricerca & Sviluppo di Volvo Car Group.
Il motore High Performance Drive-E da 450 CV si basa su una serie di tecnologie che solitamente non si trovano in un 4 cilindri. L’unità utilizza due turboalimentatori paralleli alimentati da un turbocompressore elettrico. L’aria compressa proveniente da questa unità, invece che essere incanalata nei cilindri, viene utilizzata per far funzionare i due turboalimentatori paralleli. Il carburante viene convogliato da una pompa del carburante doppia che opera con una pressione di 250 bar. Grazie a una densità di potenza del genere, questo sistema di alimentazione a tripla ‘spinta’, unico nel suo genere, consente una guida estremamente dinamica e senza alcun ritardo del turbo rispetto a un impianto mono-turbo.
“Esistono numerosi esempi di motori compatti di potenza elevata, realizzati da altri costruttori, in cui un turbo di grandi dimensioni viene utilizzato per creare un livello elevato di potenza; queste unità tuttavia penalizzano l’esperienza di guida che risente della risposta lenta del motore. Abbiamo pensato che avremmo potuto migliorare questo aspetto facendo leva sulla nostra tradizione di Casa automobilistica che è stata fra le prime ad accostarsi alla tecnologia turbo e a offrire un’ampia gamma di soluzioni turbo sin dal 1981,” aggiunge Michael Fleiss, Vice President Divisione Ingegneria dei Propulsori di Volvo Car Group.
Il prototipo del propulsore High Performance Drive-E ha stimolato sin dalle prime fasi di sviluppo l’attenzione e il coinvolgimento di fornitori di Volvo Cars come AVL, Denso e Volvo Polestar Racing, che hanno consentito l’utilizzo di teorie e tecnologie tipiche delle applicazioni da corsa per la realizzazione di questo motore.
“E’ stato un progetto entusiasmante che ha visto per la prima volta l’impiego combinato di più tecnologie per la stessa applicazione e il risultato è un motore del tutto unico per l’elevata potenza e la risposta immediata. Molto importante è soprattutto il fatto che le sue dimensioni compatte migliorano la distribuzione del peso fra asse anteriore e asse posteriore, abbassando il baricentro – due fattori che influenzano notevolmente la maneggevolezza, che si tratti di un’auto da corsa o di una vettura da strada,” spiega Mattias Evensson, Responsabile Motori da Corsa presso Volvo Polestar Racing.
“Può sembrare strano, eppure questo motore da 450 CV fa parte di questo progetto. Il ridimensionamento deve offrire ai clienti una potenza interessante e utilizzabile affinché si riesca a realizzare una riduzione delle emissioni su larga scala. I propulsori compatti riducono il peso e lo spazio occupato nella struttura di un’automobile, cosa che si può sfruttare ai fini dell’elettrificazione e di una riduzione delle emissioni persino maggiore. Ed è proprio questa la nostra massima ambizione,” conclude Peter Mertens.
Barbara Premoli