Fedele alla tradizione ma anche la migliore efficienza aerodinamica, una tenuta di strada perfetta e consumi inferiori anche alle alte velocità: questa è la nuova Mustang, interpretazione moderna, atletica e muscolare dell’iconica silhouette Ford, che sarà disponibile sia nella versione ‘fastback’ sia ‘convertible’, con un’offerta di motori che comprende un brillante EcoBoost 2.3 da 310 CV e un classico 5.0 V8 da oltre 435 CV.
Design e prestazioni sono le due qualità essenziali che hanno reso la Ford Mustang celebre in tutto il mondo per 5 decadi. Le prestazioni possono essere incrementate aumentando la potenza del motore o riducendo lo sforzo che questo devono compiere. Con il nuovo modello, Ford ha fatto entrambe le cose, implementando motori efficienti ma ancora più potenti e riducendo il carico aerodinamico della vettura.
La fluidodinamica dei flussi d’aria gioca un ruolo che cresce d’importanza all’aumentare della velocità. La forza necessaria a penetrare attraverso l’aria cresce esponenzialmente rispetto alla velocità, quindi, per esempio, al raddoppiare di quest’ultima c’è bisogno di una potenza 8 volte superiore solo per vincere la resistenza aerodinamica. Di conseguenza, anche piccole modifiche alle linee di un’auto possono avere un impatto significativo sia sull’efficienza che sulle prestazioni.
“Per lo sviluppo della nuova Mustang, rispetto alla precedente generazione abbiamo raddoppiato il numero di ore dedicate alla messa a punto dell’aerodinamica attraverso le simulazioni digitali e i test effettuati in galleria del vento”, ha spiegato Carl Widmann, manager ingegneria aerodinamica, di Ford. “I passi in avanti compiuti nel campo dei calcoli fluidodinamici ci hanno permesso di verificare e misurare gli effetti delle modifiche apportate al design fornendo al team dei designer un feedback in meno di 48 ore, permettendo loro di sperimentare un elevato numero di soluzioni stilistiche”.
Anche se visivamente l’effetto potrebbe sembrare ridotto, la rotazione delle ruote rappresenta una delle principali fonti di incremento del carico aerodinamico. Soluzioni come i deflettori montati sui cerchi sono efficaci, ma esteticamente inadatte a un’auto ad alte prestazioni come la Mustang. Il team di specialisti ha adottato una soluzione differente e implementato degli speciali aero-deflettori che deviano il flusso d’aria lontano dai cerchi, convogliandolo ai lati delle ruote. Due fenditure verticali ricavate ai lati della fascia centrale del paraurti permettono all’aria di defluire verso dei canali posizionati all’interno dei passaruota, direzionando i flussi verso l’esterno dei cerchi. Questa soluzione riduce efficacemente il carico aerodinamico permettendo ai cerchi in lega dall’affascinante design di mostrarsi in tutta la loro ricercata bellezza.
Oltre a definire l’identità estetica della Mustang da 5 decadi, la griglia anteriore permette il passaggio dell’aria necessaria al raffreddamento del motore. Tuttavia la griglia è anche, normalmente, uno dei punti in cui si verifica un importante decadimento delle prestazioni
aerodinamiche delle auto. La griglia della nuova Mustang è stata progettata per ridurre questo effetto, e anche il più piccolo elemento che la compone è stato sottoposto a speciali test per ottimizzarne la forma. Il modello dotato di motore EcoBoost 2.3 è dotato di una speciale griglia a profilo variabile che parzializza il flusso dell’aria adeguandolo alle necessità di raffreddamento, ottimizzando il coefficiente di attrito dell’auto.
Alle velocità più elevate che una vera ‘muscle car’ può raggiungere, la dinamica di guida è strettamente legata alla capacità dell’auto di mantenere una perfetta aderenza con l’asfalto. La nuova Mustang è dotata di uno splitter anteriore che permette all’aria di spingere l’auto verso il basso, massimizzando il grip delle gomme. La Mustang GT 5.0 è dotata di aggressive fenditure sul cofano che amplificano ulteriormente questo effetto.
La resistenza all’aria è il risultato di elaborati calcoli che permettono di definire il coefficiente d’attrito e la capacità di penetrazione dell’auto rispetto all’aria. Gli ampi passaruota posteriori e la linea filante del tetto contribuiscono a rendere l’anteriore dell’auto aerodinamicamente più stretto, migliorando la capacità di fendere l’aria. Il risultato è un miglioramento del 3% rispetto al modello precedente, che si traduce anche in un abitacolo più silenzioso e in consumi più contenuti. A velocità autostradali, il 3% in di resistenza all’aria si traduce in un’efficienza dell’1% superiore.
Barbara Premoli