Ritmi della vita, del lavoro, calendari e stagioni che si susseguono. Oggi, al termine del GP di Singapore, guardando tutte quelle luci, quello spettacolo unico, ci è tornato in mente un dettaglio: quella magia, quella tecnologia, quel successo portano la firma di un italiano, Valerio Maioli, e della sua azienda, la Valerio Maioli Spa, di Ravenna, da sempre strettamente legata al mondo delle corse – basti pensare all’invenzione del sistema di comunicazione box-pilota applicato e gestito sulle Ferrari di F1 dal 1985 al 1995.
Poi la specializzazione nell’illuminazione di luoghi d’arte e monumenti, rispettando e seguendo il percorso della luce solare: opere d’arte e monumenti che sono la storia del nostro Paese, a Ravenna, Pompei, Napoli, Agrigento, Bologna.
Così, quando si iniziò a parlare della “folle” idea di un GP in notturna, per la FIA fu normale pensare a Valerio Maioli. Un progetto unico, di enorme responsabilità, una grandissima sfida accettata e vinta, da un’azienda italiana che tutti ebbero modo di conoscere quando, nel settembre 2008, andò in scena il primo GP in notturna nella storia della F1.
Gli occhi del mondo addosso, dopo mesi di preparazione e, soprattutto, 40 anni di esperienza… Un sistema allo stato dell’arte, studiato per ridurre al minimo i riflessi, posizionando i riflettori in punti strategici del circuito. E numeri da paura: 108.423 metri di cavi, 240 piloni d’acciaio e circa 1.600 proiettori, per un totale di 3.180.000 Watt, circa 3.000 lux, ovvero quattro volte quelle utilizzate negli stadi.
Fu un successo, immediato. I timori della vigilia, di piloti, TV, addetti ai lavori svanirono e da quel giorno, da quel 28 settembre 2008, il GP di Singapore è diventato un evento davvero speciale nel calendario della F1. Oggi ci siamo divertiti, abbiamo assistito a un grande spettacolo, anche grazie a quella coreografia fatta di luci perfette che sono parte integrante di questo round del Campionato. Opera dell’ingegno di un italiano, della sua esperienza e del suo coraggio.
Pensate che il sistema è talmente complesso che ci metteranno cinque settimane a togliere tutte le strutture che vengono montate ad hoc lungo i 5 e passa km per illuminare il tracciato. Quindi, ci sembra giusto e doveroso dire un grande grazie a Valerio Maioli, che ha portato in alto il nome del nostro Paese. Ecco, adesso possiamo anche spegnere i riflettori su questo GP!
Barbara Premoli