Una gara delicata quella che attendeva oggi a Monza la Mercedes, la prima dopo la lavata di capo ai piloti per l’incidente al secondo giro di Spa. Tantissimo in gioco, punti, Campionato ma, soprattutto, il nome del brand. Dopo essersi spartiti le libere, ieri Hamilton ha messo le mani sulla pole e Rosberg ha dovuto accontentarsi della 2° posizione. Tutti gli occhi erano puntati sulla prima chicane. Ma l’inglese è partito malissimo, cedendo il comando a Nico e scivolando al quarto posto, passato anche da Magnussen (partito 5°) e Massa. Collisione evitata, quindi, e Rosberg ha preso subito il largo, con il compagno di squadra a lottare nelle prime fasi con un problema sulla sua macchina, poi rientrato.
Nel quinto giro ha sfruttato il sorpasso di Massa su Magnussen alla seconda chicane, conquistando la terza piazza alla prima di Lesmo, prima di passare il brasiliano all’esterno alla prima chicane nel giro 10. Poi Rosberg è andato lungo alla prima chicane, dimezzando il suo vantaggio di oltre 3 secondi e mezzo, permettendo a Lewis di avvicinarsi ulteriormente. Le due Mercedes hanno continuato a dettare il passo, poi verso metà gara Hamilton… ha messo una marcia in più, riducendo il gap a un secondo e mezzo. Dopo i pitstop, sulle hard Hamilton ha iniziato a girare più veloce di Rosberg, che ha poi consegnato la vittoria su un piatto d’argento al rivale numero 1 bloccando i freni e tagliando per la seconda volta la stessa chicane, nel giro 29.
Hamilton ha quindi tagliato il traguardo con oltre 3 secondi su Rosberg, bissando il successo del 2012 a Monza e mettendo al sciuro la sesta vittoria del 2014. Sul podio con loro Felipe Massa, il primo dal GP di Spagna dello scorso anno, con la Williams che, grazie anche al 4° posto di Vallteri Bottas (ancora un’altra splendida gara per il finlandese che, partito malissimo, dalla 3° posizione si è ritrovato fuori dalla top 10, recuperando posizioni su posizioni per tutta la gara, quasi sempre prima della prima chicane), sale al terzo posto nel Costruttori, passando la Ferrari proprio nella gara di casa.
Quindi, due Mercedes, due Williams e due Red Bull Racing, con Ricciardo che è riuscito a passare Vettel proprio nelle fasi finali. Per il Campione in carica, la strategia di anticipare la sosta per guadagnare posizioni sui rivali non ha pagato, con le hard crollate prima del traguardo. Strategia opposto invece per Ricciardo, che ha fatto un primo stint lungo fermandosi dopo gli altri, mettendosi anche in evidenza con bei sorpassi per recuperare (anche lui) da una brutta partenza. A 5 giri dalla fine Vettel è riuscito a difendersi alla prima chicane, ma alla seconda Ricciardo l’ha passato con facilità all’interno, grazie a pneumatici con 8 giri in meno.
Settimo posto per la McLaren di Magnussen, ma i 5 secondi di penalità per aver spinto fuori pista Bottas alla prima chicane lo fanno retrocedere in 10° posizione. Il suo posto è quindi ereditato dalla Force India di Sergio Perez, protagonista di una battaglia serrata con la McLaren di Jenson Button.
Manca qualcuno, vero? Sì, la Ferrari. E l’unica F14T al traguardo a Monza è 9°, quella di Kimi Raikkonen, in un pomeriggio da dimenticare per la Scuderia, con Fernando Alonso che, partito 7°, è stato costretto al ritiro nel giro 28 per un problema meccanico (all’ERS), il primo per lui in 5 anni e il primo da quando è in Ferrari.
Un vero e proprio colpo per la Ferrari sul circuito di casa e davanti ai tifosi (le cifre ufficiali parlano di 80mila presenze oggi, 140mila nei tre giorni del weekend), che rende ancora più critica e difficile da difendere la posizione della Scuderia che, come detto, oggi lascia sull’asfalto di Monza anche il terzo posto nel Costruttori.
Ultimo punto, come detto, per la McLaren di Magnussen, che ha ereditato la 10° posizione dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat quando il russo ha tagliato la prima chicane nel penultimo giro, sembra per un problema ai freni.
La Formula 1 lascia quindi l’Europa e parte per il rush finale: saranno 6 GP di fuoco (e nell’ultimo ad Abu Dhabi il vincitore porterà a casa 50 e non 25 punti, cosa da non dimenticare…), che Rosberg affronta con un vantaggio di 22 punti sul compagno di squadra (238 contro 216 punti, con Ricciardo terzo a quota 166). E se nel Piloti è tutto apertissimo, il Costruttori è in cassaforte, con la Mercedes che guarda tutti dall’alto con i suoi 454 punti (RBR 272, Williams 177, Ferrari 162).
Ma questo è il futuro. Il presente, l’oggi, è la vittoria di Lewis Hamilton sul circuito più bello del mondo. Sulla quale c’è parecchio da dire… ma ci torneremo!
Barbara Premoli