Come ogni anno, anche per l’edizione 2014 del GP d’Italia di Formula 1 si rinnova il sodalizio con CEA Squadra Corse che da oltre 50 anni è sinonimo di sicurezza e affidabilità. Appuntamento storico anche per i LEONI CEA che compiono 40 anni – sono scesi in pista a Monza per la prima volta nel 1974 – e che anche quest’anno garantiscono i più elevati standard di sicurezza lungo i 306,720 km dell’intera gara.
L’azienda di Castenaso (BO) rappresenta infatti il modello “made in Italy” per eccellenza in fatto di antincendio, grazie a prodotti e servizi all’avanguardia, costruiti e realizzati interamente in Italia. In caso di emergenza, i LEONI di CEA Squadra Corse assicurano interventi rapidi, precisi e risolutivi, grazie all’utilizzo di strumenti sviluppati secondo i più elevati standard qualitativi.
CEA Squadra Corse è presente in pista a Monza con:
– 150 specialisti antincendio dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale, underwear Devold® in lana merino e Lenzing FR® per migliorare la reazione a fuoco, abbigliamento di intervento tecnico secondo la normativa italiana e standards internazionali e capi sportivi curati da Acode società del gruppo Kwintet azienda leader nell’abbigliamento professionale.
– 450 estintori portatili e carrellati di cui 240 sui mezzi, dotati di CEA COM un sistema intelligente e dinamico, in grado di controllare da remoto lo status dei dispositivi e sistemi antincendio individuando e segnalando istantaneamente allarmi e malfunzionamenti, aumentando il livello di sicurezza nella competizione con il costante controllo delle attrezzature lungo il percorso di gara.
E poi 37 automezzi uso speciale antincendio, 8 autovetture veloci di cui una Ferrari per le delicate fasi della partenza e 29 fuoristrada 4×4 equipaggiati con impianti di estinzione di ultima generazione PBK MicroCafs, impianti sferici ed estintori portatili, con quanto di più innovativo e tecnologico esista oggi nel mercato della sicurezza e dell’antincendio applicabile allo sport motoristico al soccorso e decarcerazione del pilota, con l’equipaggiamento specifico Weber Rescue Hydraulik.
In questo stesso weekend, oltre che a Monza, i LEONI CEA sono presenti anche in Ferrari, sulla Pista di Fiorano (MO), all’Autodromo Internazionale del Mugello di Scarperia (FI), all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola (BO) e all’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari (PR).
CHI SONO I LEONI?
Una squadra decisamente eterogenea, impossibile da imbrigliare entro una definizione. Un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e provenienti da Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Trentino.
“Potevamo essere angeli, abbiamo deciso di diventare Leoni”
E così, con questo soprannome trasformato in un marchio indelebile, siamo identificati dal GP d’Italia del 1978, l’anno del disastroso rogo in partenza che costò la vita a Ronnie Peterson e mesi di inattività a Vittorio Brambilla. Una carambola poche centinaia di metri dopo la partenza, dieci vetture out prima di imboccare la variante, la metà delle quali avvolte da una fiammata senza precedenti in Formula 1. Il tragico bilancio è quello già riportato, ma nelle cronache di Monza del giorno successivo c’era spazio anche per noi che avevamo evitato un’ecatombe.
Sarebbe andata peggio se non fossimo stati là, ai lati della pista, e non ci fossimo scagliati contro quel fuoco, spianando la strada al soccorso medico. Secondo alcuni un gesto proprio di angeli; a leggere altri, un’azione da leoni.
Scegliemmo il leone perché rappresenta al meglio la nostra azione sui campi di gara, e da allora tutti ci conoscono e ci indicano in questo modo. Non esiste manifestazione automobilistica, in Italia, che non ci coinvolga in modo più o meno diretto; la nostra è una presenza assidua che, proprio per questa costanza, porge il fianco agli umori di turno.
Non è facile rimanere impermeabili ai complimenti, eppure succede proprio così per una squadra che trova entusiasmo ed energie nuove al proprio interno: la nostra è una famiglia e stiamo bene insieme.
CHE COSA FACCIAMO?
L’obiettivo primario della nostra azione è lo spegnimento delle fiamme ed è lo scopo per il quale ci miglioriamo costantemente. Siamo poi attrezzati per la decarcerazione del pilota, qualora rimanga incastrato nella vettura: tutte azioni che avvengono in stretta collaborazione con gli altri servizi presenti nelle postazioni.
Esiste un grande affiatamento e rispetto dei ruoli: un pilota ferito non può essere toccato né da noi né dai commissari, poiché questo compito spetta esclusivamente al personale medico presente sui circuiti in ogni occasione. Molti di noi hanno nozioni di primo soccorso che all’inizio ci venivano insegnate dal grande Claudio Costa, ma non possiamo esercitarle, e ci limitiamo a tranquillizzare lo sfortunato protagonista dell’incidente in attesa dei medici.
Per quanto riguarda il servizio antincendio, registriamo una consistente differenza delle presenze in pista, un fatto del tutto naturale: per una qualsiasi gara del panorama nazionale, la presenza dei Leoni varia tra le 60 e le 70 unità, cifra che sale a 210 in occasione del GP d’Italia. È un divario evidente, ma adeguato a un elevato livello di sicurezza in base alla valutazione del rischio. È il direttore di gara a decidere la consistenza dei servizi in pista, ma è prassi che per l’antincendio ci chieda consiglio, vista l’esperienza che abbiamo maturato in tanti anni.
Buon compleanno e grazie, a tutti i LEONI CEA, di ieri e di oggi.
Barbara Premoli