Partendo dal presupposto che ci abbiamo messo 6 mesi a memorizzare come si scrive Kvyat e prevediamo di mettercene almeno il doppio per imparare a scrivere Azerbaijan, il Paese ricchissimo di petrolio sul Mar Caspio che nel 2016 ospiterà il GP d’Europa, per volere di Bernie Ecclestone, scartabellando ci siamo imbattuti casualmente in una notizia dello scorso maggio, che riportiamo testualmente.
“Si è svolta oggi [16 maggio, ndr] alla presenza di oltre 200 persone tra ospiti e giornalisti locali, la cerimonia di inaugurazione della prima concessionaria e del primo Store Ferrari in Azerbaigian. Situata in una posizione privilegiata di Uzeyir Hajibeyov, la via principale che porta al centro di Baku, la più grande città affacciata sul Mar Caspio, la nuova concessionaria Ferrari offre uno spazioso showroom da 470 metri quadrati in cui è esposta tutta la gamma mentre al suo fianco sorge il Ferrari Store. Il negozio presenta un’atmosfera intima ai clienti del Cavallino Rampante, che riflette i valori fondamentali di innovazione e di cura artigianale nella realizzazione dei prodotti che da sempre caratterizzano la Ferrari. La concessionaria mette a disposizione anche un’area di assistenza e officina che permetterà a Ferrari Azerbaigian di offrire un servizio di vendita e post vendita di primissimo livello.
All’inaugurazione erano presenti tra gli altri Ali Akbar Taheri Khosroshahi, General Manager di Avtolux, Enrico Galliera, vice presidente Direzione Commerciale e Marketing, e Andrea Perrone, amministratore delegato di Ferrari Brand. L’Azerbaigian, che è diventato il 62° Paese al mondo in cui Ferrari è presente, annovera già diversi appassionati del Cavallino Rampante ma la combinazione unica offerta dallo showroom, dallo Store e dall’area di assistenza di Baku promettono di far aumentare ancora di più l’interesse per la Ferrari e il suo stile unico basato su esclusività, innovazione e design“.
Quindi, il praticamente sconosciuto Azerbaijan ha un senso in Formula 1, per il petrolio e per il business che gli ruota attorna. Il ricchissimo Azerbaijan… ci metteremo un anno a imparare a scriverlo, ma molto di più a cacciare giù il fatto che, con tanti circuiti nel Vecchio Continente, nel 2016 non solo ospiterà un GP, ma che si chiamerà pure “GP d’Europa”. Petrolio o no, ricconi o no, proprio non ci va giù…
Barbara Premoli