Quello che si corre domenica sarà il 45° GP del Canada. La gara è comparsa in calendario per la prima volta nel 1967, quando s’impose Jack Brabham sull’omonima vettura, e nella storia si è disputata su tre piste: Mosport Park (8 edizioni), Mont-Tremblant (2) e Montreal che con 34 precedenti è ormai un classico del Mondiale.
La Ferrari in Canada ha vinto in 11occasioni (il 25% delle volte) con il primo successo che fu addirittura una doppietta. Era il 1970 e si gareggiava a Mont-Tremblant: a trionfare fu Jacky Ickx, con la 312 B, seguito da Clay Regazzoni.
Otto anni più tardi debuttava la pista di Montreal, costruita sulle strade perimetrali dell’isola artificiale di Notre Dame, realizzata con i detriti degli scavi per la costruzione del villaggio olimpico del 1976. Quella volta aimporsi fu proprio un canadese: Gilles Villeneuve con la Ferrari 312 T3. L’eco di quel successo fu incredibile: era la prima vittoria in F1 di un pilota del Paese nordamericano ed era arrivata proprio in Quebec, terra natale di Gilles. Quando nel maggio del 1982 Villeneuve perse la vita a Zolder, la pista prese il suo nome e l’anno dopo la Ferrari tornò a vincerci grazie a una grande prova di René Arnoux. Due stagioni più tardi fu invece Michele Alboreto a trionfare.
Nel 1995 la vettura numero 27 regalò a Jean Alesi la gioia più grande della carriera: Michael Schumacher, su Benetton, ebbe una panne elettronica che lo costrinse al box per un cambio del volante e un reset dei sistemi, e per una volta Alesi riuscì a dribblare la malasorte che troppe volte lo aveva preso di mira. Il francese attraversò per primo il traguardo celebrando al meglio il suo 31esimo compleanno. Gli italiani residenti in Canada, per festeggiare, invasero la pista, rischiando anche di essere investiti: Jean fu costretto a fermarsi per raccogliere la gioia dei tifosi e lasciò spegnere la sua 412 T2. A riportarlo al box fu proprio Schumacher.
Proprio al tedesco sono legate le altre sei vittorie Ferrari in Canada, la prima delle quali giunse nel 1997. L’anno seguente ci fu quella più discussa, perché il ferrarista, uscendo dai box, spaventò Heinz Harald Frentzen che con la Williams finì fuori gara. A Michael venne inflitto uno stop&go ma nemmeno questa penalità gli impedì di trionfare.
Una delle particolarità della pista sono i muretti. E ce n’è uno in particolare che ha visto andare a sbattere molti dei più grandi campioni degli ultimi anni. Si tratta di quello all’esterno dell’ultima curva che immette sul traguardo. Il muro, soprannominato “Wall of Champions”, ha “collezionato” nomi del calibro di Jacques Villeneuve, Damon Hill, Rubens Barrichello e, più recentemente, Jenson Button, Nico Rosberg e Sebastian Vettel (nelle libere del venerdì 2011).
Nemmeno Schumacher ne fu indenne: Michael terminò lì la propria corsa nel 1999 mentre era in testa, ma seppe vincere nel 2000 e poi dal 2002 al 2004 diventando il re del tracciato canadese con sette affermazioni.