Se ne è andato questa mattina, Sir Jack Brabham, a 88 anni, serenamente, come ha detto il figlio David. “Ha vissuto una vita incredibile, ottenendo più di quanto chiunque potesse persino sognare, e continuerà a vivere attraverso l’incredibile eredità che lascia”.
Australiano, tre volte campione del mondo, Brabham è stato il primo a vincere un Mondiale di F1 su una macchina che portava il suo nome, la Brabham appunto, creata a inizio anni 60, dopo i due Titoli vinti nel 1959 e 1960 con la Cooper Climax (che segnarono la fine delle monoposto di F1 a motore anteriore), team con cui debuttò in F1 nel 1955, dopo aver corso nelle gare midget e in salita in Australia.
Dopo essersi inizialmente concentrato sulle sportscar e la Formula 2, Sir Jack divenne pilota di F1 full time nel 1958. La sua prima vittoria arrivò a Monaco all’inizio della stagione successiva e fu l’avvio di due anni di grandi successi che lo portarono a conquistare il Titolo nel 1959 e 1960.
Nel 1962 creò il team Brabham, girando inizialmente con una Lotus, mentre la creazione del designer Ron Tauranac veniva ultimata. La prima vittoria arrivò con il suo compagno di squadra Dan Gurney, ma nel 1966 una sequenza di quattro successi a metà stagione portarono Brabham al suo terzo e ultimo Titolo in F1, questa volta con la sua macchina, la BT19 – un risultato finora unico. Il team vinse anche il Costruttori nel 1966 e 1967.
Sir Jack si ritirò alla fine della stagione 1970, iniziata con la 14° e ultima vittoria in un GP, a Kyalami, e decise di vendere il team, che conquistò un altro Titolo con Nelson Piquet sotto la guida del nuovo proprietario Bernie Ecclestone. Ma Brabham non lasciò mai il mondo del motorsport, seguendo i tre figli Geoff, Gary e David e poi i nipoti Matthew e Sam.
Le innovazioni tecnologiche introdotte dal team Brabham contribuirono a forgiare la F1 attuale. Grazie alla partnership con Ron Tauranac, solo negli anni 60 nella sede nel Surrey furono costruite oltre 500 Brabham e il marchio restò in F1 per altri 30 anni.
Unico e irripetibile, ingegnere brillante e lungimirante, uomo elegante e dal grande fascino, “Black Jack” fu anche il primo pilota a essere nominato Sir per meriti sportivi.
Tra i primi a ricordarlo, il boss McLaren Ron Dennis, che lavorò con lui alla Cooper e poi nel suo team. “La parola ‘leggenda’ viene usata spesso per descrivere sportivi di successo, ma spesso esagera il loro status. Nel caso di Sir Jack Brabham è invece del tutto giustificata. Tre volte Campione del Mondo, resta l’unico pilota ad aver vinto un Mondiale guidando una macchina col suo nome, qualcosa che nessuno potrà mai eguagliare. Quando iniziai in F1 a fine anni 60, lavorai prima per la Cooper e poi per la Brabham. Seppur giovanissimo, riuscivo a riconoscere la grandezza e per me sarà sempre un onore e un privilegio aver lavorato per Sir Jack. Ho anche imparato moltissimo da lui. Da parte di tutta la McLaren, rendo omaggio a uno dei nomi più illustri nella storia del motorsport. Sir Jack Brabham, legend, RIP”.
Barbara Premoli