Appena messe da parte coppe e champagne per i vincitori, sì e no il tempo di lenire danni morali e materiali per gli sconfitti e già i guerrieri del FIA WTCC riprendono il loro cammino. Il Mondiale Turismo 2014 diventa sempre più incandescente: la neo-arrivata Citroen Racing ha sì fatto piazza pulita a inizio stagione mettendo in soggezione il paddock con performance da primato e capacità organizzative superiori. Ma le misure prese dalla federazione dell’automobilismo prima della tappa in Ungheria e una prova di guida folgorante di Gianni Morbidelli hanno già dato una sterzata alla stagione con l’interruzione almeno temporanea del ciclo di vittorie francesi. I provvedimenti chiamati di “compensazione del peso minimo” sembrano aver avuto successo nel riavvicinare i valori dello schieramento ed in Ungheria tre dei quattro Marchi rappresentati hanno avuto almeno qualche motivo per essere soddisfatti del proprio operato nel weekend, il che è di buon auspicio per le corse che ci aspettano. Il team del pesarese, Muennich Motorsport, ovviamente non vede l’ora di trovare le proprie Chevrolet Cruze RML ancora nelle posizioni di vertice allo Slovakia Ring dopo l’indimenticabile pomeriggio ungherese, ma tutti nel garage della scuderia tengono la testa sulle spalle.
L’OPINIONE DI GIANNI SULLO SLOVAKIA RING: “Lo so che una anteprima come questa dovrebbe guardare soprattutto alla prossima corsa, però perdonatemi e lasciatemi iniziare ringraziando ancora tutti quelli che hanno voluto mandarmi un diluvio di messaggi di complimenti e felicitazioni, ho apprezzato moltissimo il loro supporto. Mi ha fatto anche capire quanto sia stata apprezzata questa vittoria, ed anche di più dopo che è arrivata insieme ad un team come Muennich Motorsport in cui proprio non si è risparmiato nessuno in impegno per raggiungerla. La gara due dell’Hungaroring è stata proprio una gara perfetta, se ci si dovesse mettere a tavolino a studiarne una. Detto questo siamo anche consapevoli che questa gara priva della minima sbavatura sia stata resa possibile da alcuni fattori abbastanza palesi: per dirne un paio la posizione in prima fila sulla griglia invertita e la conformazione dell’Hungaroring che rende superare una impresa improba.
Ma pur se i complimenti sono belli la prossima domenica saranno già cosa del passato perché si torna alla normalità. Per quanto riguarda il set-up dell’auto abbiamo avuto un sottosterzo penalizzante a cui col mio ingegnere cerchiamo di porre rimedio. Qualcosina era già migliorato in gara due e sono riuscito a guidare in modo più fluido almeno nella prima parte della corsa, ma poi la bestiaccia del sottosterzo è tornata a farsi viva e fino al traguardo c’è stato da stringere i denti. Scusate se sono ripetitivo su questo punto: per rimediare in modo definitivo ci vorrebbero test in abbondanza, un lusso che col calendario del WTCC non avremo. Così ci aggrapperemo a piccoli aggiustamenti: non si può capovolgere l’impostazione della macchina con gli orari serrati di uno dei nostri fine settimana, e magari rischiare di infilarci in una buca da cui poi diventa difficile uscire. Purtroppo puntare sui piccoli passi vuol dire che non ci si può illudere di recuperare molta competitività in poco tempo. Non c’è una bacchetta magica. E nonostante tutto lavorare non ci spaventa ed è là, in cima che vogliamo arrivare, anche in qualifica. Il campionato diventa sempre più interessante: le Honda sono tornate competitive, i piloti della Citroen sono ragazzi che sarebbero davanti un po’ in tutte le categorie, ma fortunatamente la RML che costruisce le Cruze ci dà un buon materiale da cui partire e specialmente il loro motore è stato un fattore nel nio successo all’Hungaroring. Lo Slovakia Ring è un tracciato molto più veloce di quello ungherese e spero di trovare un modo di farne ancora buon uso anche là”.
Barbara Premoli