Solo una sbavatura nelle prime fasi di Gara2 ha privato il pilota Aprilia Sylvain Guintoli di una clamorosa doppietta che sembrava ormai alla portata, dopo la vittoria nella prima manche. Ma la tappa olandese restituisce al mondiale una Aprilia protagonista, la RSV4 si è dimostrata degna detentrice del titolo di Campione del Mondo Costruttori.
In Gara1 il pilota francese, scattato davanti a tutti allo spegnimento del semaforo, si è involato con un ritmo insostenibile per tutti gli inseguitori. Per poi, nella seconda metà, difendere il primato a suon di giri veloci dal ritorno di Tom Sykes. Sylvain ha svolto magnificamente il compito dell’apripista su un tracciato parzialmente umido con gomme slick, situazione terribile che non ne ha pregiudicato la condotta di gara. Come dimostra il giro record della sua Aprilia (1’36.440) fatto segnare già al terzo passaggio. La gara è stata interrotta a 4 giri dalla fine, per bandiera rossa dovuta ad una rottura .
Gara2 era partita sotto i migliori auspici, con Sylvain davanti a tutti e nettamente più veloce degli avversari. La troppa pioggia ha indotto la Direzione Gara a interrompere la corsa, ripartita successivamente con distanza ridotta a 10 giri. Su un tracciato insidioso, e nonostante una partenza non perfetta, Sylvain era riuscito in poche curve a mettere nel mirino il leader Rea. All’ultima variante, una perdita di aderenza lo ha fatto scivolare. Rientrato comunque in gara 18mo, Guintoli ha ripreso il ritmo e con una rimonta spettacolare ha chiuso al nono posto.
Sylvain Guintoli: “Peccato davvero per Gara2, nonostante una partenza non perfetta stavo recuperando senza difficoltà. La scivolata al secondo giro non è arrivata per un particolare errore, semplicemente con la pista così bagnata basta veramente poco. Nonostante la botta alla schiena e danni a pedana e manubrio ho girato forte, questo mi fa arrabbiare perché è evidente che potevo vincere anche Gara2. In Gara1 invece ho preso qualche rischio nei primi giri per cercare di guadagnare terreno, una tattica pericolosa ma che alla fine ha funzionato. Prima che la gara venisse interrotta stavo controllando il ritorno di Tom Sykes, cercando di amministrare il vantaggio. Devo ringraziare tutto il team e i ragazzi di Aprilia Racing, perché hanno svolto un lavoro incredibile ed oggi, anche con basse temperature, la mia RSV4 funzionava alla grande. La dimostrazione che l’impegno di tutti paga”.
Maggiori difficoltà per Marco Melandri, sesto in entrambe le manche. Il pilota ravennate ha mostrato grinta e determinazione in Gara2, prima che un “lungo” lo escludesse dalla lotta per il podio.
Barbara Premoli