Quel 3° posto trovato nell’uovo di Pasqua dopo un avvio di stagione faticoso ha regalato agli uomini della Ferrari una motivazione in più, necessaria ad affrontare il grande lavoro che li attende a casa nelle tre settimane che precedono il prossimo appuntamento in Spagna. Gli sviluppi portati in occasione del GP della Cina hanno consentito alla F14 T di ridurre il distacco dai leader e di migliorare rispetto alle dirette inseguitrici della Mercedes. Nell’opera di ottimizzazione del potenziale della vettura nulla è stato trascurato e sugli stessi fronti – guidabilità, erogazione della potenza, configurazione aerodinamica – proseguirà il lavoro dei tecnici nel tentativo di ridurre ulteriormente il divario prestazionale.
La storia della Formula 1 è ricca di esempi che dimostrano che, anche stagioni apparentemente già decise dalla superiorità di una squadra, possono poi prendere una piega diversa nel corso dell’anno e per questo motivo, se ora si vuole invertire la tendenza, è necessario cercare di migliorarsi costantemente e dare continuità ai risultati raggiunti.
Di solito il GP di Spagna, che coincide sempre con l’arrivo del Circus in Europa, fa un po’ da spartiacque. Rappresentando un impegnativo banco di prova per l’efficienza aerodinamica delle monoposto, l’appuntamento di Barcellona è infatti l’occasione in cui tutti i team introducono un pacchetto di aggiornamenti. Lo scorso anno a Montmelò sia Fernando sia Kimi, allora alla Lotus, conclusero la gara su un podio dove 3° si piazzò anche l’altra Ferrari di Felipe Massa. La F138 vinse con distacchi considerevoli sui principali avversari prima che le sorti di quel campionato mutassero in maniera sempre più netta nelle gare successive. L’esito della stagione 2013 è la palese dimostrazione di quanto in Formula 1 conti più la costanza nello sviluppo di un pacchetto di evoluzioni destinato a un singolo weekend e in quest’ottica procederà il programma definito dai tecnici della Scuderia per la durata dell’intera stagione europea.
La prima parte della stagione, corsa lontano dall’Europa, non è stata facile per la Ferrari, si sa. Le settimane che hanno fatto seguito al GP del Bahrain hanno portato diversi cambiamenti, tra cui l’avvicendamento ai vertici della Gestione Sportiva tra Marco Mattiacci e il dimissionario Stefano Domenicali, e il primo podio in Cina, interpretato dall’intera squadra come un incentivo a proseguire sulla strada del miglioramento.
Oggi più che mai, fervono i lavori nell’apparente quiete di Maranello. Il presidente Luca di Montezemolo è stato molto chiaro con Mattiacci e i suoi uomini, riconoscendo la necessità di dare “una marcia in più alle attività della Gestione Sportiva”. Parole tradotte in una pratica che ha reso ancora più immediati i processi decisionali, allo scopo di ottimizzare in tempo reale il lavoro e il percorso di sviluppo indirizzato dai tecnici a Maranello.
Il presidente, coinvolto in prima persona nelle attività quotidiane e sempre molto vicino alla squadra, ha chiesto un’immediata revisione per snellire le procedure interne, eliminando le fasi intermedie e le pratiche burocratiche e garantire maggiore flessibilità e processi decisionali sempre più efficaci. In parallelo, è in atto una semplificazione dell’organizzazione, con un taglio del numero dei consulenti e inserimenti mirati per rinforzare alcune aree fondamentali per aggiungere prestazione alla F14 T. Oltre a questo, è stato anche richiesto un supporto maggiore ai fornitori nel tentativo di ridurre i tempi di reazione alle richieste che arrivano da Maranello, limitando l’attesa per ogni singolo componente, sia nel caso di un prototipo sia in quello di un elemento di comprovata efficienza. L’obiettivo è quello di avere una Ferrari ancora più reattiva, pronta a raccogliere e massimizzare le indicazioni che entrambi i piloti saranno in grado di fornire durante le simulazioni di gara ma soprattutto in pista.
Barbara Premoli