La realtà condiziona i sogni, si sa. E così l’altra notte abbiamo sognato (o forse no) alcune scene del film “L’attimo fuggente”. Era la notte seguente l’annuncio della decisione di Stefano Domenicali di lasciare la Ferrari. Avrete visto quel film, ricorderete quelle frasi “sono stato io… no io… no io…”. La mattina abbiamo letto sui quotidiani di uomini che piagnucolavano quando il Team Principal (no, l’ex-Team Principal) ha comunicato la decisione presa. E ci siamo chiesti: ma perché piagnucolavano? Volendo essere non cattivi ma realisti, perché se ne andava il parafulmine. Infatti non è accaduto come nel film, nessuno si è alzato e ha detto “è anche colpa mia”. Tutti hanno abbassato la testa, e si sono nascosti come quando a scuola i professori prendevano il registro e dicevano la frase che risuona ancora nelle orecchie di ciascuno di noi come un incubo, anche a decine d’anni di distanza “Allora, oggi interroghiamo…”.
Eppure avrebbero dovuto essere in tanti – ingegneri, telaisti, motoristi e magari anche piloti – a dire “no, un momento, fermo Stefano, non è solo colpa tua, è anche colpa mia”. Lunedì la “famiglia Ferrari” non è stata una vera famiglia, non quella che ci aspettavamo, quella che abbiamo sempre sostenuto e portato a esempio. “Si vince e si perde insieme”, ha sempre ripetuto come un mantra Jean Todt, attorno al quale si era formato un gruppo, una famiglia di cui Stefano Domenicali era parte integrante e che poi negli anni si è sfasciata, come tante volte accade nella vita reale. Carattere difficile, duro, Monsieur Todt, ma organizzatore caparbio e determinato e uomo dai forti valori, capace di atti duri ma anche di grande sensibilità. L’abbiamo visto in questi mesi con l’amico Michael Schumacher, l’abbiamo vissuto personalmente in tante occasioni in questi anni in Formula 1 (nel bene e nel male!) e saremmo pronti a scommettere non una ma due mani (certi di portarle a casa) che tra i primi a telefonare a Domenicali (che è cresciuto e si è formato proprio con lui in Ferrari) ci sia stato l’attuale presidente della FIA.
Saranno questi giorni un po’ movimentati, saranno i ritmi frenetici della vita, ma la sapete una cosa? A volte la realtà supera i sogni e a volte i sogni sono più veri della realtà…
Barbara Premoli