La catena montuosa dell’Atlante oggi ha fatto da sfondo al debutto del WTCC 2014. Uno scenario quanto mai in tema per Gianni Morbidelli, il cui fine settimana ha avuto molto a che fare con una scalata dalle mille emozioni: fin da sabato, quando un incidente all’inizio del secondo turno di prove libere aveva obbligato il pesarese a stare a guardare le qualifiche, come l’ancora più sfortunato collega Gabriele Tarquini (che ha perso anche tutta la domenica). Il team Münnich Motorsport si è tuttavia reso protagonista di un mezzo miracolo rimettendo in sesto la Chevrolet Camozzi in tempo per fargli prendere il via di gara uno. Non staccare un tempo in qualifica implicava per Morbidelli partire in ultima fila, con la sua Cruze TC1 circondata dalle vetture TC2 (che fino al 2013 erano le protagoniste principali del WTCC). Comunque Morbidelli le ha scavalcate al primo giro risalendo in P14. Sorpassare un’altra auto della classe TC1 era però un altro paio di maniche e Morbidelli si è subito accorto di quanto frustrante questo possa essere nelle strade di Marrakech, col russo Kozlovskiy che teneva dietro la Chevy Camozzi per sei giri finché la Cruze nera superava la Lada al tornante. Ben presto però l’italiano doveva fermarsi ai box per un controllo imprevisto ad un particolare del passaruota, che gli permetteva comunque di riprendere e terminare la gara del rientro nel Mondiale in 15° posizione, prendendo la bandiera a scacchi dietro alle Citroen che hanno spadroneggiato in Marocco.
La seconda corsa era resa complicata da uan bandiera rossa subito sventolata per un contatto tra l’olandese Tom Coronel e il pilota di casa Mehdi Bennani e da due fasi di safety car. Partito ancora a fondo schieramento Morbidelli riusciva ad evitare i detriti sparpagliati sul rettilineo di partenza al via e poi riusciva con successo a restare nel novero di quelli sfuggiti alle trappole che Marrakech quasi sempre colloca per chi la sfida. Al quinto passaggio entrava nei primi dieci, e come nella corsa precedente si trovava alle spalle della Lada Granta di Kozlovskiy, ma verso metà gara man mano la performance dei freni calava la sua priorità diventava di non fare un graffio alla Cruze e mantenere la settima posizione fino al traguardo, due obiettivi entrambi centrati.
Gianni Morbidelli: «Cogliere un piazzamento nei primi dieci come è successo questo pomeriggio era probabilmente il massimo che fossimo in grado di ottenere qui a Marrakech. Le piste cittadine non perdonano e perdere la maggior parte del sabato per il mio incidente in prove libere con Gabriele Tarquini è stato un grosso handicap qui. In aggiunta eravamo arrivati in Marocco con all’attivo solo uno shakedown effettuato alle vetture appena consegnate. Tenendo conto di tutto è stato davvero una bella sorpresa scoprire quanto siano bravi e determinati quelli che lavorano alla Münnich Motorsport. Ho tutte le intenzioni di ripagarli al più presto possibile per i loro sforzi. Il WTCC è un campionato duro e difficile: qui malgrado sia partito a fondo griglia in entrambe le corse per aver saltato le qualifiche sono in qualche modo riuscito a stare alla larga dagli incidenti, ma in gara due è iniziata a calare l’efficienza dell’impianto frenante e mano mano passavano i giri il problema peggiorava. A dirla tutta l’ultima cosa che volevo fare per finire la domenica era aggiungere altro lavoro per i meccanici prima del Paul Ricard, che è già la prossima domenica. Quindi prendere dei rischi per cercare di superare la Lada e guadagnare una posizione ancora lontano dal podio non era il caso e ho deciso di andare sul sicuro. Il nostro momento arriverà».
Barbara Premoli