Il GP di Cina, che vedrà in pista il P Zero White medium e il P Zero Yellow soft, è una gara tradizionalmente dominata dalle strategie. Inoltre, le diverse sollecitazioni poste dal circuito, con la sua superficie liscia e alcune curve impegnative, come la 13, rendono la combinazione medium-soft la più adatta.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “Questa è la terza gara in cui portiamo medium e soft; inoltre, dopo i test in Bahrain della scorsa settimana, le squadre stanno cominciando ad accumulare più dati sull’interazione tra le nostre gomme e le nuove vetture 2014. Di conseguenza, la strategia gomme sta diventando un fattore sempre più importante nelle gare, e lo sarà ancor di più in Cina. Negli anni scorsi abbiamo sempre visto un meteo variabile a Shanghai, quindi la capacità di adeguarsi prontamente alle circostanze sarà la chiave per ottenere il massimo dalLe gomme”.
Jean Alesi, commentatore tecnico Pirelli: “Non conosco molto bene il circuito cinese ma so che è molto divertente, e lo sarà soprattutto adesso che i Team stanno cominciando ad esplorare le capacità e il potenziale delle loro vetture, dopo il primo periodo di sviluppo. Per gli pneumatici questo è molto importante, perché stiamo vedendo come le squadre stiano imparando a sfruttarli sempre di più. La gara in Bahrain è stata fantastica, quindi se vedremo lotte così serrate, ci attende davvero una bella stagione”.
Gli pneumatici vengono assegnati alle squadre in maniera casuale, con l’aiuto di un codice a barre, attraverso un processo svolto dalla FIA. Il codice a barre è il “passaporto” dello pneumatico, e vi viene incorporato saldamente nella struttura durante il processo di vulcanizzazione, quindi non può essere scambiato. Il codice contiene tutti i dettagli di ciascuno pneumatico, rendendolo tracciabile durante tutto il weekend di gara attraverso il software Pirelli RTS (Racing Tyre System).
La FIA riceve una lista di codici a barre e quindi li assegna a caso a ogni squadra. Pirelli non è coinvolta in alcun modo in questo processo, il che significa che l’azienda italiana non può influenzare l’allocazione degli pneumatici – anche se un rigoroso processo di controllo di qualità assicura che tutti gli pneumatici che escono dalla fabbrica siano del tutto identici.
Una volta sul circuito, le gomme vengono quindi distribuite alle squadre in stretta conformità con l’elenco precedentemente preparato dalla FIA. I codici a barre consentono sia a FIA sia a Pirelli di garantire che le squadre utilizzino gli pneumatici corretti.
Il circuito dal punto di vista degli pneumatici
Il tracciato di Shanghai presenta una serie di curve veloci: in particolare, le curve 3-4, 7-8, 12-13 richiedono un’accelerazione progressiva, ma è anche importante avere la giusta mappatura del motore al fine di non avere troppo pattinamento e danneggiare così gli pneumatici.
La ricerca di un elevato carico aerodinamico assicura alte velocità in curva con accelerazioni trasversali che superano i 3,8g. Le gomme più morbide sono sottoposte a maggiori forze in curva in quanto generano più grip. Circa l’80% del giro viene speso in curva.
Il circuito di Shanghai presenta una serie di lunghi rettilinei, sui quali le gomme tendono a raffreddarsi, per poi prepararsi ai picchi di temperatura delle curve lunghe.
Il P Zero White medium è una mescola a basso working range, mentre il P Zero Yellow soft è una mescola high working range. Questa combinazione consente di lavorare efficacemente in un ampio range di condizioni.
Shanghai è il circuito più impegnativo della stagione per i freni; e il nuovo sistema brake by wire influenza gli pneumatici che in Cina sono sottoposti a forze frenanti che raggiungono picchi di 4,3g.
Lo scorso anno, Fernando Alonso vinse la gara per la Ferrari, con una strategia di tre soste: lo spagnolo partiva dalla terza posizione in griglia, con gomme morbide, e completò tre stint con le gomme medie. Jenson Button arrivò quinto con la McLaren con una strategia a due soste
Barbara Premoli