Sesto in gara 1, quinto in gara 2: possono sembrare due risultati più che sufficienti, ma su una pista come Monza, da sempre la meno indicata per le caratteristiche della BMW M3, valgono oro. Max Mugelli torna a casa avendo accumulato 24 punti e con la consapevolezza che da Vallelunga in poi la competitività della vettura aumenterà. Due gare diverse tra di loro: la prima corsa in difesa dopo un’ottima partenza, tentando di sopperire con astuzia alla minore potenza del motore BMW, la seconda quasi in solitaria (ad esclusione dei primi concitati giri) in cui Max riesce a non perdere contatto con il gruppetto dei primi senza tuttavia riuscire mai a insidiarli. Sentiamo dalle parole di Mugelli come è andato il primo fine settimana di gara in EuroV8 Series.
“Abbiamo iniziato bene nelle prove libere conquistando il secondo e il terzo tempo nei due turni, il che dimostra che siamo stati capaci di trovare fin da subito il giusto set up per la vettura. Questi risultati ci hanno però un po’ illuso. Sapevamo che Chevrolet e Mercedes avrebbero trovato il modo per sistemare la vettura per le qualifiche e così è stato: il divario in cavalli è troppo alto (circa 80 cv a favore di Mercedes e Chevrolet) e nei quattro lunghi rettilinei di Monza non c’è storia. Sono pero soddisfatto di entrambe le gare: il team ha lavorato come al solito alla perfezione, tanto che siamo migliorati rispetto allo scorso anno e il divario con le Mercedes è diminuito ed io ho guidato sempre concentrato senza commettere nessun errore. In gara 1 sono partito bene dalla quinta posizione in griglia transitando terzo al primo giro, ho impostato una gara di difesa tentando di “stoppare” le due Chevrolet ma senza riuscirci.
Anche l’Audi con cui ho lottato per oltre metà gara è sembrata avere qualcosa in più di noi: ha la nostra stessa velocità di punta, ma può contare sulla migliore motricità e frenata grazie alle quattro ruote motrici, per cui ritengo che il sesto posto era il massimo che avrei potuto ottenere senza sperare nelle disgrazie altrui. In gara 2, nonostante in partenza sia rimasto tappato al via, sono riuscito a recuperare fino alla sesta posizione superando anche l’Audi di Stancheris. Poi ho impostato la gara su un buon ritmo, ma i primi erano davvero irraggiungibili. Il divario sul passo gara con le Mercedes e Chevrolet era di circa 7/8 decimi a giro mentre con l’Audi oltre mezzo secondo quindi rischiare di danneggiare la vettura volando sui cordoli per limare qualche decimo non avrebbe avuto senso. Avrei solo rischiato di compromettere la meccanica della mia Bmw e comunque non sarei mai stato in grado di superare i miei avversari.
Ho cercato però di rimanere il più possibile agganciato al trenino dei primi aspettando eventuali errori, cosa che per esempio è successo in gara 2 quando Baldan ha commesso un errore uscendo di pista. Sono quindi soddisfatto di avere accumulato punti pesanti in classifica nella tappa a noi più sfavorevole, avendo la certezza che ora arrivano piste decisamente più favorevoli alla maneggevolezza della nostra vettura. Vallelunga ci ha visti protagonisti lo scorso ottobre e sono certo che sarà cosi anche il prossimo 4 maggio”.