Massimo Tamburini, uno dei designer che hanno segnato il mondo della moto, si è spento ieri a 71 anni. Riminese, nel 1973 fondò la Bimota e ha segnato la storia delle due ruote con capolavori che resteranno per sempre, tra cui la Cagiva Mito 125, la Ducati 916, le MV Agusta F4 e Brutale. A lui si deve anche la rinascita della MV Agusta, cui si è dedicato prima di concentrarsi sul suo centro stile CRC di San Marino. Per salutarlo, le parole della sua Bimota.
«Ciao Massimo, semplicemente “ciao”.
Ci sarebbero tante parole da dire ma per fortuna ci sono tutti i regali che ci hai lasciato a ricordarci che persona fantastica sei stata. Tutti noi di Bimota riconosciamo a te il genio, l’eccellenza, la ricerca della perfezione sin nel più piccolo dettaglio, l’essere un faro illuminante per generazioni di motociclisti.
In questo ‘gioco’ che chiamiamo vita, in qualche modo tu continuerai a vivere; ci sarà sempre qualcosa di te nelle moto che usciranno dalle porte di Via Giaccaglia n.38 a Rimini. Questo lo riconoscerai nelle emozioni, nei sogni, nella competitività di ogni bimotista in sella alla sua Bimota, quel capolavoro che a nulla si può comparare.
Hai scritto un pezzo importante nella storia del motociclismo italiano e mondiale e noi vogliamo che tu sappia che porteremo avanti il tuo sogno per continuare ad emozionare, come ogni tuo progetto ha fatto in tutti questi anni. Domenica prossima saremo in pista ad Aragona, in Spagna, perché Bimota torna a correre. In fondo eri proprio tu a dire….’nata per correre’! Un caro saluto a te, Massimo, da tutto lo staff Bimota, il Presidente, il Vicepresidente, gli amici bimotisti e tutti i Club Bimota del mondo».
Barbara Premoli