Secondo uno studio commissionato da Ford Motor Company, condotto in Europa su un campione di 5.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni, guidare in stato di ebbrezza è un malcostume molto frequente tra i giovani. Secondo la ricerca, più della metà del campione, il 56%, ammette di aver guidato sotto effetto dell’alcool o di aver accettato passaggi in auto da parte di amici che si sono messi al volante in stato di ebbrezza. Nel dettaglio, il 30% ammette di aver accettato passaggi in auto da parte di amici che si sono messi al volante in stato di ebbrezza, mentre il 26% ha ammesso che quando gli è capitato di guidare sotto l’effetto dell’alcool, era convinto di essere in grado di poter guidare in sicurezza. Il 66%, inoltre, non conosce i limiti legali sui tassi alcolemici vigenti nel proprio paese.
Ford ha commissionato la ricerca per conoscere meglio le abitudini di guida dei giovani guidatori, evidenziando in particolare i comportamenti più pericolosi. Lo studio è stato condotto in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. I numeri più preoccupanti arrivano dalla Spagna, dove il 74% dei ragazzi dichiara di aver guidato in stato di ebbrezza o di averlo visto fare ad amici. Seguono Germania con il 65% e Francia con il 64%.
In Italia la percentuale è del 57%, che sale al 63% prendendo in considerazione solo gli uomini, e si ferma al 50% per quanto riguarda le donne.
“Guidare in stato d’ebbrezza è un malcostume, purtroppo molto frequente, che può essere fatale”, ha spiegato Barb Samardzich, Chief Operating Officer di Ford Europa. “I risultati di questo studio confermano quanto sia importante diffondere tra i giovani i messaggi della sicurezza stradale e della guida responsabile”.
Per mostrare ai ragazzi i rischi della guida in stato di ebbrezza, Ford ha sviluppato una speciale “Drink Driving Suit”, una tuta che simula gli effetti dell’alcool sul corpo limitando sia l’equilibrio che il coordinamento, e riducendo l’acutezza visiva. Sarà utilizzata nel corso dei prossimi eventi del programma Driving Skills For Life, che prevede una serie di corsi gratuiti in cui gli istruttori Ford insegnano ai giovani la teoria e la tecnica della guida responsabile. Ford ha introdotto il programma lo scorso anno nei principali Paesi europei, Italia compresa, e attiverà nuove sessioni nel corso del 2014. La tuta è dotata di fasciature semirigide per ginocchia e gomiti che limitano i movimenti e di pesi asimmetrici che compromettono l’equilibrio. Una speciale maschera restringe il campo visivo e produce un effetto di immagine sdoppiata, mentre apposite cuffie rallentano i riflessi e dilatano i tempi di reazione agli stimoli acustici. La “Drink Driving Suit” rende più difficile perfino camminare in linea retta, e mostra a chi la indossa, da sobrio e quindi con la mente lucida, quali siano gli effetti dell’alcool e quanto questi rendano più complicate attività che richiedono attenzione e precisione, come il mettersi al volante.
Secondo uno studio della Commissione Europea, il 25% degli incidenti mortali che avvengono in Europa è causato dall’alcool, che si conferma inoltre essere tra le cause più frequenti anche per quanto riguarda gli incidenti che coinvolgono i più giovani.
“La ‘Drink Driving Suit’ di Ford è uno strumento che permette alle persone di rendersi conto, da sobrie, quanto significativi siano gli effetti dell’alcool sulla coordinazione motoria”, ha aggiunto Samardzich. “Ci permette di spiegare ai giovani, in modo molto efficace, i pericoli della guida in stato di ebbrezza”.
Ford ha sviluppato la “Drink Driving Suit” in collaborazione con i ricercatori del Meyer-Hentschel Institut in Germania, un’azienda specializzata nello studio delle difficoltà motorie. Ford ha realizzato delle tute simili che simulano gli effetti della terza età e della gravidanza, per studiare e comprendere al meglio le esigenze alla guida dei guidatori over-65 e delle donne incinte.
“A chi prova la ‘Drink Driving Suit’ bastano pochi istanti per rendersi conto che anche le operazioni quotidiane più semplici e scontate, come comporre un numero sul telefono o piegarsi per raccogliere un oggetto da terra, possono improvvisamente diventare impossibili”, ha spiegato Gundolf Meyer-Hentschel, fondatore e CEO del Meyer-Hentschel Institut. “E’ un modo intelligente e illuminante di evidenziare quali potrebbero essere le conseguenze dell’abuso di alcool”.
Barbara Premoli