Tra le principali attrattive della terza edizione del Roma Festival of Speed (22-23 marzo) figura la presenza dei club ufficiali Corvette, Ferrari, Lotus e Porsche che calceranno l’asfalto del circuito di Vallelunga questo fine settimana. Per i tanti appassionati nel paddock e per i possessori in pista, questo fine settimana si preannuncia “incandescente”. Saranno infatti presenti: la Scuderia Ferrari Club Appia Antica, il Corvette Roma Racing ed il Lotus Official Club Italia coinvolti nella giornata di domenica. Sabato, invece, la giornata sarà dedicata interamente alle vetture di Stoccarda con vari Club Porsche provenienti da tutta Italia per un bilancio complessivo di oltre 130 supercar nelle due giornate.
Abbiamo dato voce direttamente ad alcuni club per farci raccontare quali sono le loro aspettative sull’evento.
“Per noi ferraristi è l’occasione adatta per provare in tutta sicurezza le nostre vetture”, ha dichiarato Giorgio D’Antonio (Presidente Scuderia Ferrari Club Appia Antica). “Avremo oltre 30 vetture presenti che vanno dai modelli storici come la 208 alla 458 Italia. Sicuramente è un’ottima opportunità anche per il pubblico per toccare con mano vetture da sogno come quelle del Cavallino”.
“Crediamo molto in questa manifestazione”, premette Fabio Baldini Team Principal Scuderia Baldini 27 Network. “A livello nazionale è sicuramente un evento di rilievo anche per i numeri registrati nelle passate edizioni. Porteremo in pista la Ferrari 458 Italia GT3 e una Ferrari F430 Cup, vetture da competizione con cui abbiamo ottenuto ottimi risultati nel mondo delle competizioni e che nel weekend saranno esposte per gli appassionati”.
“E’ la prima volta che il nostro Club prende parte a questa manifestazione”, ha esordito Alberto Longo, Presidente Corvette Roma Racing. “Ma con fierezza annuncio che porteremo a Vallelunga circa 30 vetture che vanno dalle Corvette C3, C4 e C5, alle più recenti C6 Z06 anche in edizioni limitate come quella con il compressore volumetrico. Gli amanti delle quattro ruote saranno sicuramente accontentati”.
Barbara Premoli