È di Nico Rosberg e della sua Mercedes la prima vittoria nell’era turbo-ibrida della F1. Il tedesco, al quarto successo della carriera, si è giocato tutto al via quando ha fatto una partenza perfetta, passando dalla 3° alla prima posizione, bruciando la RBR di Ricciardo (2° al traguardo, nella gara di casa e la prima col suo nuovo team) e, scattato malissimo dalla pole e scivolato in 4° posizione, passato anche dalla McLaren del debuttante Kevin Magnussen (sul terzo gradino del podio).
Una gara e un Campionato iniziati con una partenza abortita e quindi un secondo giro di ricognizione, con entrambe le Marussia rimaste ferme in griglia (una a partenza) e che hanno preso il via dalla pitlane con la Lotus di Grosjean. E con lo strike di Kobayashi, che ha messo fuori alla prima curva la Williams di Massa. Poi nel giro 4 e 5 i colpi di scena, con i ritiri di Hamilton e Vettel (che navigava in 16° posizione), entrambi per problemi al motore.
Il passo della W05 di Rosberg è parso subito superiore a quello degli inseguitori e ha continuato ad allungare, chiudendo al termine dei 57 giri con un vantaggio di 24 secondi su Ricciardo e 26 su Magnussen, campione in carica della Formula Renault 3.5 e primo danese sul podio in F1, che ha tentato di insidiare fino alla fine la seconda posizione e che ha preceduto di 3”2 il compagno di squadra Jenson Button, in una giornata davvero positiva (il ritorno di Ron Dennis evidentemente qualche effetto l’ha portato se si pensa che nel 2013 mai un podio per la McLaren). E merita una parentesi la gara di Button: partito dalla 5° fila, ha sfruttato la strategia per risalire fino alla 6° posizione quando è uscita la saftey car (in seguito all’incidente in cui Bottas ha toccato il muro e perso la posteriore destra), dopo di che ha passato Alonso e Hulkenberg nel secondo giro di pitstop.
GP d’Australia non privo di difficoltà per la Ferrari, con Fernando Alonso 5°, a 6”2 da Button e a 34 da Rosberg, e Kimi Raikkonen 8°. Quattordici i punti conquistati dalla Scuderia (18 dopo la squalifica di Ricciardo, ndr) che adesso dovrà analizzare moltissimi dati, per risolvere alcuni problemi emersi in gara, di natura elettrica.
Incontenibile il finlandese della Williams Bottas, 6°, dopo essere risalito dalla 15° posizione, aver toccato il muro alla curva 10 nel corso del giro 11 dovendo tornare ai box su tre ruote e aver passato nelle fasi finali la Toro Rosso di Vergne e la Force India di Hulkenberg. Una ricompensa meritata per il team Williams, visto il ritiro alla prima curva di Felipe Massa…
A chiudere la top 10 le Toro Rosso di Vergne e del debuttante Daniil Kvyat. Al traguardo anche la Force India di Perez, entrambe le Sauber e le Marussia, per un totale di 15 monoposto alla bandiera a scacchi. Chi torna a casa con le ossa rotte è la Lotus, con Grosjean e Maldonado costretti al ritiro.
Come ha detto l’australiano a fine gara, nessuno avrebbe scommesso su un podio per la RBR nel primo GP della stagione, visti i problemi e la poca percorrenza nei test. Fulmini che si sono scatenati tutti su Vettel che, partito dalla 6° fila, è stato costretto a rientrare ai box nel giro 5, dopo aver lamentato scarsa potenza del motore Renault fin dai giri di ricognizione.
Che cosa ci resta di questo primo GP della nuova era della F1? Il commento a caldo e d’istinto: quale Formula 1? Brutta, lenta, silenziosa, priva di azione (quanti sorpassi avete visto?). La strategia-pneumatici, con le mescole studiate per riportare lo spettacolo, sembra essere passata in secondo piano e le gomme che sono tornate, almeno oggi, a fare “solo” le gomme” (solo un po’ di graining ma niente di drammatico), il temuto rischio-consumi non si è verificato. Della massima espressione del motorsport resta ben poco e sono tutti a dirlo, addetti ai lavori e spettatori. Noia, questa la parola che riassume questi 57 giri. Certo, tantissima tecnologia all’ennesima potenza con le nuove power unit, il turbo e l’ibrido, sicuramente una spinta delle corse verso la produzione di serie. Ma le corse sono le corse e devono restare spettacolo. E, secondo noi, se portano chiari vantaggi in termini tecnologici alle Case automobilistiche, non fanno una buona pubblicità al prodotto, perché lasciano passare il messaggio che “ibrido è lento, non performante e da famiglia in vacanza” (nulla di più sbagliato ma leggete i social per vedere cosa è stato recepito dai – delusi – spettatori e appassionati che stamattina si sono alzati presto per vedere il GP.
Un’attenuante? Che in pratica a Melbourne sia stata una prova generale, un extra-test, in cui i team, tutti, nessuno escluso, hanno testato nelle reali condizioni di gara il nuovo pacchetto. Guidando sulle uova… eccetto i debuttanti, che hanno brillato perché non avevano nulla da perdere. A Magnussen, Kvyat, persino a Ricciardo un errore, un ritiro sarebbero stati perdonati, non a Button & piloti di pari esperienza e grado.
Momenti da ricordare? Lo strike di Kobayashi (ma stavolta gli va bene e non gli toglieranno punti dalla patente perché l’incidente è stato causato non da un errore ma dal cedimento dei freni posteriori sulla sua Caterham) e il ritorno in pista di Alonso dopo il secondo pitstop, che ha resistito all’attacco di Hulkenberg, chiudendogli con decisione la porta in faccia.
Onore comunque a Rosberg e alla Mercedes che, dopo i test, anche nel primo GP si conferma squadra da battere (Niki Lauda per scaramanzia dice che bisogna vivere gara per gara ma, se avesse potuto spingere, Nico avrebbe doppiato praticamente tutti…). E onore a tutto il “podio del futuro”, con il sorriso a 32 denti di Daniel (quando tornerà sul podio – perché ci tornerà – organizzatevi con gli occhiali da sole per non restare abbagliati!) e la gioia contenuta – in perfetto stile nordico – di Kevin.
La speranza? Che le prestazioni arrivino e che oggi tutti abbiano girato col freno a mano a tirato e con tanta cautela pur di arrivare in fondo e non correre rischi inutili, perché i punti di questi primi GP sono un bene prezioso, da mettere in cassaforte. Abbiamo detto “lenta”, almeno questa è stata l’impressione degli spettatori. E allora facciamo un confronto dei tempi rispetto al 2013: la media di Raikkonen fu di 204,926 km/h, miglior giro 1.29.274 a 213,845 km/h (nel giro 56); quest’anno Rosberg ha avuto una media di 195,058 km/h, miglior giro 1.32.478 a 206,436 km/h (nel giro 19). E in una Formula 1 in cui ci hanno sempre detto che contano anche i decimi, questi sono fatti, non parole…
ULTIMA ORA
E quando tutto sembra finito, non è finito niente ed entra in gioco la Formula-consumo: sembra infatti che Ricciardo sia a rischio squalifica dopo che sulla sua RB10 è stato riscontrato un consumo superiore ai 100 kg/ora consentito dal nuovo regolamento tecnico (Art. 5.1.4). Dopo la segnalazione del delegato tecnico Jo Bauer i commissari dovranno decidere su azioni da prendere e quindi il primo podio di Ricciardo sembra davvero traballante… Un duro colpo, se così fosse, per il pilota ma soprattutto per il team. Vi aggiorneremo appena arriveranno comunicati ufficiali.
Barbara Premoli