La squadra, sostenuta da Land Rover e dalla Royal Geographical Society (con l’IBG), fa ritorno nel Regno Unito, dopo il successo della spedizione “Polo del Freddo” a Oymyakon, Russia. Il team, sotto la guida della nota esploratrice britannica Felicity Aston, ha percorso 35.000 km attraverso Danimarca, Norvegia, Finlandia, Russia (incluse Tuva, Altai e Yakuzia) e Svezia, sfidando temperature estreme che per tutto un mese hanno sfiorato i – 50°C, con un picco di ben 59 gradi sotto zero, raggiunto a Tomtor, un villaggio a 35 km dal Polo del Freddo, nella Yakuzia centrale.
Il veicolo del team era un Defender 110 modificato con upgrading per le sospensioni, protezioni per il sottoscocca e la trasmissione, riscaldatori ausiliari per motore e abitacolo, un serbatoio maggiorato e portabagagli da tetto. Lo scopo dell’impresa era inseguire l’inverno attraverso un intero continente, per studiare le ripercussioni sociali, culturali e fisiche di un clima estremo sulla vita delle popolazioni locali. E lungo la strada la spedizione ha incontrato un’incredibile varietà di comunità ed individui, collezionando numerose avvincenti esperienze.
Il Team ha infatti scoperto che l’inverno non è buio, ma pieno di colore e che l’effetto del freddo estremo è tanto alieno al nostro modo di vivere quanto la vita su un altro pianeta. Il Team ha partecipato all’annuale raduno delle renne con i Sami Skolt di Finnmark delle renne, e con questi ha ammirato l’aurora boreale al canto di uno sciamano; ha attraversato di notte un fiume siberiano ghiacciato, ha celebrato il Natale per ben tre volte e si è unito ai Tuvani nel canto Khoomei celebrativo dell’anno nuovo, al “Centro dell’Asia”.
Eppure, la scoperta più sorprendente è stata, secondo Felicia “che gli esseri umani sono resistenti per natura e si adattano in maniera meravigliosa anche ai climi più inospitali. Negli ultimi 3 mesi abbiamo percorso più di 35.000 km inseguendo letteralmente l’inverno attraverso la Scandinavia e la Siberia. Lungo il percorso abbiamo traversato il Circolo Polare Artico, abbiamo raggiunto la località più settentrionale dell’Europa, abbiamo guidato il Defender anche a 59 gradi sotto zero. E’ stata un’opportunità incredibile per esplorare la vita nel gelo e la geografia dell’inverno. Ci sentiamo ancora molto fortunati per aver ricevuto il “Land Rover RGS-IBG Bursary” che ha reso possibile questo straordinario viaggio“.
Barbara Premoli