Al termine della presentazione dello Sky Racing Team di Moto3, hanno parlato in esclusiva ai microfoni di Sky i due piloti Romano Fenati e Francesco Bagnaia. Scopriamo chi sono, quali sono le loro passioni e come vivono la vigilia della stagione.
Romano Fenati
Tu e Francesco Bagnaia siete le speranze italiane e dello Sky Racing Team. Bene nei test fin qui?
Sì, molto bene. Sono contento sia della squadra che della moto. Siamo un team nuovo, quindi non abbiamo molta esperienza su questa moto, ma la mia squadra ha molta esperienza sulle corse in generale, quindi siamo arrivati a un buon punto. Abbiamo costruito una buona base su cui lavorare e spero di fare bene.
L’obiettivo è arrivare a podio quest’anno facendo il massimo possibile ed entro due anni il titolo?
Io non mi sono posto obiettivi perché alla fine senza aspettative quello che viene è tutto di guadagnato. Vediamo come va piano piano e gara per gara.
Tifi per qualche squadra di calcio? Per l’Ascoli magari?
Sì, tifo per l’Ascoli che è la squadra della mia città, dove sono nato. La squadra che tifo in Serie A è l’Inter da quando sono bambino, ma non seguo tanto il calcio, soltanto l’Ascoli perché è della mia città. Alla prossima partita andrò sicuramente allo stadio.
Qual è il pilota a cui ti sei ispirato?
Fin da quando ero piccolino Valentino Rossi, lui per me è sempre stato un idolo a cui ispirarmi, un modello da seguire.
Francesco Bagnaia
Il tuo casco è nerazzurro ma tu sei tifoso della Juventus?
Sì, dai, non sono un tifoso accanito ma se devo scegliere una squadra prendo la Juve perché mi piace il bianco e il nero. Sono un po’ di parte.
Una bella pressione, una bella responsabilità ma anche una bella avventura quella che ti attende con lo Sky Racing Team?
Sì, sicuramente avere il nome di Sky di fianco mette tanta pressione ma è una bella opportunità, visto che è il massimo del massimo. E quindi ci sono tutte le possibilità di fare molto bene. Bisogna sfruttarle al massimo e crescere il più possibile e dare tanto gas.
Miller sembra l’uomo da battere dopo i primi test?
Sì, però non è impossibile da battere. Ci ho già corso contro, so che è un pilota molto veloce però bisogna vedere la prima gara.
In Qatar cosa sogni?
Sogno di fare il meglio possibile, ma non voglio sbilanciarmi perché non voglio portarmi sfiga (sorride, ndr).
Sei nato nel 1997, quando Valentino Rossi ha vinto il suo primo titolo Mondiale. E’ un segno del destino?
Vediamo, se può portarmi bene questa cosa.
Qual è la cosa che ti colpisce di più di Valentino Rossi e perché tutti voi piloti vorreste diventare come lui?
Perché lui, nonostante sia da tanti anni che corre, ha ancora una voglia di andare in moto che fa paura. Non smetterebbe mai, anche quando andiamo al ranch a girare non si ferma mai, è l’ultimo a scendere dalla moto e questa è una cosa che da’ molta carica perché bisognerebbe essere tutti come lui, aver voglia di vincere sempre, aver tanta voglia soprattutto di girare in moto e divertirsi.
Quando è nata in te la passione per le moto e cosa ti hanno detto i tuoi genitori quando hai detto loro di voler intraprendere questa strada?
Ero piccolino, avrò avuto 6-7 anni. Vedevo girare mio zio e mio papà in moto, adoravo guardarli, salivo sulle loro moto, non scendevo più, non arrivavo neanche alle pedane. E quindi non pensavo di poter continuare ad andarci. Alla fine ho ricevuto un invito per provare ad Alessandria in un circuito vicino a casa, ho girato e da lì non ho più smesso, è nata la passione.
Barbara Premoli