Micromotori italiani – I piccoli capolavori della genialità italiana, di Ettore Trentadue e Mariella Vicentini. Edizioni ASI Service srl. Formato 21 x 29,7 cm. Pagine 502. Copertina cartonata con sovracoperta. Prezzo 29,00 euro. www.asiservice.it
Il volume realizzato da Ettore Trentadue e Mariella Vicentini è giunto alla seconda edizione, ma si può parlare ugualmente di una novità nel panorama della storia e dell’evoluzione motoristica, visti gli aggiornamenti che sono stati apportati a quella edita nel 2004 e ormai esaurita da tempo.
Grazie al paziente lavoro di ricerca e di raccolta da parte degli autori, il libro è stato sottoposto a una consistente opera d’integrazione di immagini e di dati, offrendo una visione pressoché completa di quello che è stato il primo passo verso la motorizzazione di massa del secondo dopoguerra.
L’impostazione è rimasta quella della prima edizione, con la riproduzione dei dépliant, delle locandine e del materiale promozionale originale di ciascun modello, per fornire una documentazione tecnica incontestabile e per meglio inquadrare il periodo storico di diffusione dei micromotori.
Il libro rappresenta uno strumento indispensabile per conoscere le tantissime aziende che si sono impegnate in questo settore, dalla Bianchi con l’Aquilotto alla Garelli con il Mosquito, che godevano già di grande fama, alla Ducati, che ha iniziato la produzione motociclistica proprio con il motore ausiliario Cucciolo, sino a quelle a struttura artigianale attive solo per un breve periodo di tempo. Si ottiene così un quadro generale delle molteplici soluzioni tecnico-estetiche operate da ciascun Costruttore, tutte volte a realizzare motori a basso costo di produzione e d’esercizio e facilmente applicabili ai telai delle biciclette.
Per avere una visione ancora più ampia del fenomeno non manca il capitolo dedicato ai micromotori di produzione straniera, con il Velosolex su tutti, che sono stati commercializzati anche in Italia.
I motori ausiliari da applicare alle biciclette hanno conosciuto la loro massima diffusione nel periodo tra gli anni 40 e 50, ma il libro non dimentica che questo fenomeno ha origini ben più lontane. Il concetto di applicare un motore ad un bicicletta risale all’origine stessa della motorizzazione, ma è negli anni 20 che conosce la sua prima larga diffusione, tanto da legittimare la pubblicazione di una rivista quindicinale e raggruppare i produttori in una associazione di categoria.
In epoca recente le biciclette a motore sono state sostituite da quelle cosiddette ”servo assistite”, ma nel volume non mancano i micromotori più recenti, anche se ormai del tutto assimilabili ai ciclomotori contemporanei.
La pubblicazione di questo volume conferma l’impegno assunto dall’ASI – Automotoclub Storico Italiano – per conservare e far conoscere ogni aspetto della storia e dell’evoluzione del motorismo. I micromotori hanno avuto grande importanza per ”rimettere in moto” il nostro Paese dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale, ma scarsa considerazione tra gli organi d’informazione. Con l’opera di Ettore Trentadue e Mariella Vicentini, l’ASI chiude un falla per conoscere e comprendere una parte fondamentale del passato.
Barbara Premoli