È stata una domenica speciale per l’Italia quella appena trascorsa sulle nevi di Sochi, in Russia, dove sabato ha preso il via la 22° edizione dei Giochi olimpici invernali e dove sono arrivate le prime due medaglie tricolore. Due medaglie che riempiono d’orgoglio e che rappresentano un sogno che si realizza per Christof Innerhofer, argento nella discesa libera, e un posto nella storia per Armin Zoeggler, bronzo nello slittino: mai nessun atleta prima di lui era riuscito a salire sul podio olimpico delle gare individuali nella stessa specialità per sei volte consecutive, in sei edizioni dei Giochi invernali.
Un orgoglio molto sentito a Maranello, in particolare dagli uomini che dal 2006 lavorano al fianco del CONI e che ai Giochi di Sochi hanno iniziato a lavorare nel settembre di due anni fa, mettendo a disposizione della causa olimpica know-how e tecnologie a marchio Ferrari.
Nell’ambito di questo progetto di collaborazione, disciplina sciistica e slittino sono stati oggetto di uno studio condotto in galleria del vento e destinato ad ottimizzare la posizione degli atleti nelle fasi di massima velocità, oltre alla scelta della tuta più performante. Accanto a questo l’attività dedicata allo slittino ha interessato anche la sperimentazione di alcuni materiali e la valutazione delle nuove slitte effettuata attraverso tecniche di simulazione fornite dalla fluidodinamica computazionale (CFD).