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Detroit: il look offroad della Beetle Dune

di Barbara Premoli
14 Gennaio 2014
Tempo di lettura: 8 minuti
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Il Maggiolino è un vero fenomeno in tutto il mondo. Coupé o Cabriolet, è un’icona di design sempre più presente, con la sua carica di personalità, nelle strade delle più importanti capitali. La Volkswagen arricchisce la sua storia presentando, in anteprima mondiale al Salone di Detroit (dal 13 al 26 gennaio), il prototipo Beetle Dune. È un Maggiolino più imponente, robusto e cool con l’estetica tipica delle vetture off-road. Un’auto assolutamente originale e attraente.

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La Beetle Dune è un prototipo. Per il momento. Ma tutti gli elementi dell’auto sono effettivamente realizzabili e a uno stadio di sviluppo pre-serie. La vettura, che sarà lanciata sul mercato la prossima estate, debutta, nel pieno dell’inverno del Michigan, attrezzata per lo sci. I designer hanno infatti fissato un paio di sci al posteriore del prototipo (più alto di 50 mm rispetto al modello di base), come già succedeva per il leggendario Maggiolino o le vetture sportive raffreddate ad aria della Porsche. Il suo nome, Dune, ricorda però anche altri scenari. L’assetto rialzato, i grandi pneumatici da 19 pollici e l’estetica che la rende perfetta per tutti i tipi di terreno sembrano infatti sottolineare l’affinità con i buggy VW, usati per affrontare con la massima sicurezza spiagge e dune. E così, in estate, gli sci sul portellone (fissati in modo sicuro attraverso meccanismi intelligenti nello spoiler posteriore e in quello del tetto) lasceranno il posto a tavole per il sandboarding, lo sport praticato sulle dune come quelle del Sand Master Park di Florence, Oregon. Gli appassionati di questa attività iniziano a raccogliersi ovunque nel mondo ci siano dune. Con la Beetle Dune la Volkswagen riprende un’idea nata a gennaio 2000 con la concept car New Beetle Dune presentata a Los Angeles. Ma mentre il prototipo lanciato allora in California pareva fin troppo futuristico, in particolare per quanto concerneva gli interni e la struttura del tetto, con la Dune 2014 la Volkswagen punta verso la produzione di serie e, quindi, verso un progetto molto più realistico.

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Dietro la concept car Dune si nasconde tutto il potenziale per una nuova variante di serie del Maggiolino più sportivo di tutti i tempi. Il modello dimostra tutto il proprio inconfondibile carattere fin dal colore scelto per la sua verniciatura (Arizona, una calda tonalità metallizzata tra il giallo e l’arancione). I passaruota maggiorati, composti da due elementi, sono invece lasciati in nero. La base è rappresentata da robusti elementi opachi, come quelli adottati sui modelli Cross della Volkswagen. Ma c’è una differenza. Sopra le parti principali opache, sono integrate le cosiddette “blades” (lamelle), elementi spessi solo 1,5 mm e, quindi, sottili come lame. Esse sembrano fluttuare sugli, imponenti passaruota poiché le parti lucide e quelle opache non appoggiano direttamente una sull’altra. I passaruota rendono ogni lato della carrozzeria più largo di ben 24 mm, per una larghezza complessiva di 1.856 mm (più 48 mm). La Beetle Dune è lunga 4.290 mm (+12 mm) e alta 1.536 mm (+50 mm). Per adattarsi alla maggiore larghezza della carrozzeria, la carreggiata anteriore è stata aumentata di 29 mm passando a 1.607 mm, mentre quella posteriore tocca ora i 1.573 mm (sempre con un aumento di 29 mm). Per questo e grazie all’offset limitato (33 mm, invece di 44 mm), i cerchi da 19 pollici dotati di pneumatici 255/45 sono ben alloggiati nei passaruota. Esteticamente, sono perfettamente in sintonia con il design dei cerchi da 18 pollici Twister del Maggiolino, grazie alle cinque razze in alluminio con l’interno verniciato in nero e alla cornice in alluminio lucido. Il logo VW al centro dei cerchi è sostenuto da un modulo tridimensionale in tinta con la carrozzeria.

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I passaruota maggiorati vanno verso il centro della vettura e si inseriscono nei rivestimenti sottoporta, cui sono applicate protezioni sottoscocca cromate. I longheroni sono verniciati in nero lucido scintillante nel punto in cui si collegano alla carrozzeria (nella parte alta). Sopra i listelli sottoporta si trovano le modanature laterali tipiche della Beetle, nello stile delle pedane sottoporta del leggendario modello Volkswagen, anch’esse sono verniciate in nero lucido scintillante. Ancora una volta, davanti al parafango posteriore risulta visibile il grande logo Dune. I rivestimenti degli specchietti retrovisori esterni sono in alluminio, mentre la base integrata nel finestrino triangolare del montante anteriore è di colore nero.

Numerose parti del frontale sono state ridisegnate. Sono inalterati il riconoscibile design di base e i fari bixeno tondi. Una novità è invece rappresentata dal design del cofano motore, che conserva comunque tutto il suo carisma. Il centro del cofano è ora leggermente più alto. Le parti laterali più basse del grande cofano, delimitate da estremità delineate con precisione, vantano un caratteristico sistema di ventilazione del motore in corrispondenza della zona superiore. Le prese d’aria nere si contraddistinguono per la struttura a nido d’ape con lamelle. Al centro delle prese d’aria è integrato un listello cromato che le “taglia” in senso longitudinale.

Analogamente al cofano, anche il paraurti anteriore di nuova concezione dimostra tutta la sua dinamicità. Un elemento stilistico interessante è la grande presa d’aria al centro con una griglia a nido d’ape nera, caratteristica di design tipica dei modelli Cross della Casa di Wolfsburg. La griglia a forma di A si allarga sul fondo, sottolineando, nella parte bassa, il carattere grintoso e sportivo del frontale. La griglia è sostenuta da un telaio cromato che funge al contempo da protezione sottoscocca.

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A sinistra e a destra della presa d’aria centrale e della protezione sottoscocca in alluminio si trovano due inserti trapezoidali allungati verso il centro con telai verniciati in nero lucido scintillante (analogamente alle superfici oblique dei passaruota). In questi inserti trovano posto luci all’avanguardia, come i fendinebbia a LED di forma semicircolare. Questi anelli a LED sono opacizzati dall’interno, in modo da garantire un fascio di luce omogeneo. Al centro degli anelli a LED, un incavo stilizzato sottolinea la struttura tridimensionale dell’intero modulo dei fendinebbia. Più in alto, sono inoltre presenti tre sottili barre trasversali e uno stretto listello cromato che, pur essendo alto solo 9 mm, ospita gli indicatori di direzione sempre a LED: attivandoli, i sottili listelli cromati si trasformano in strisce luminose.

Il motto Form follows Function usato nel campo del design si rivela calzante anche invertendo i termini, come dimostra il posteriore multifunzionale della Beetle Dune. Il prototipo, con il suo motore turbo benzina a iniezione diretta da 210 CV e il cambio DSG a 6 rapporti risulterà in ogni situazione la compagna di viaggio ideale. Anche per andare a sciare. Gli sci vengono infatti fissati in tutta semplicità al portellone. I due elementi che compongono lo spoiler posteriore nero lucido, si aprono ruotando lateralmente e lasciando liberi gli alloggiamenti per due paia di sci che, nella parte alta, s’inseriscono negli spazi ricavati nello spoiler del tetto. Qui vengono fissati con una cinghia larga 20 mm. Anche lo spoiler del tetto è verniciato in nero lucido scintillante, al pari dell’intera superficie intorno al tetto panoramico in vetro scorrevole. Guardandolo lateralmente, lo spoiler del tetto assomiglia a un’ala spiegata dal vento, con un evidente vantaggio in termini di aerodinamica. L’attenzione ai particolari è evidente anche negli sci abbinati al prototipo. Anch’essi sono verniciati in nero lucido come gli altri dettagli. La scritta Dune e il logo VW sono invece in colore nero opaco. Le fiancate in tinta con la carrozzeria della Beetle Dune sottolineano bene a quale auto appartengono questi sci. Il portellone può essere tranquillamente aperto anche se gli sci sono fissati.La parte inferiore dei paraurti è sempre di colore nero, che conferisce un tocco di eleganza in più. Le superfici in corrispondenza della targa e del prolungamento del passaruota superiore sono anch’esse lucide. La parte terminale inferiore intorno alle protezioni sottoscocca cromate (realizzate, dal punto di vista costruttivo, sotto forma di diffusori) con i terminali di scarico integrati a destra e sinistra è invece opaca.

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Il team che si è occupato della Dune ha personalizzato anche gli interni dal punto di vista sia estetico, sia tecnico. Sono due gli aspetti che balzano subito all’occhio. Innanzitutto, il dash pad in tinta con la carrozzeria (Arizona) non presenta il ben noto cassetto portaoggetti tipico del Maggiolino sul lato passeggero. Al suo posto si nota una maniglia composta dello stesso materiale gommato delle maniglie delle porte e completata da un inserto in alluminio in tinta con la carrozzeria. Il logo Dune è impresso nell’alluminio. Un dettaglio pregiato sotto il profilo visivo e piacevole al tatto.

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L’intero sistema di infotainment è concepito come interfaccia digitale con un touchscreen da 7,7 pollici ad alta risoluzione. In questo caso viene utilizzato un display AMOLED (Active-Matrix-Oganic-LED), un altro dettaglio molto elegante. Un omaggio alla New Beetle Dune del 2000 è la presenza dello strumento digitale che indica l’inclinazione in altezza e laterale, che ricorda quello integrato nella strumentazione del modello originale. Un’interessante funzione dell’infotainment è rappresentata dall’applicazione Volkswagen Sideways, un programma sviluppato per la Beetle Dune che inserisce POI (Point of Interest) nella navigazione in modo proattivo. Così, per esempio, sul touchscreen viene visualizzato se nelle vicinanze sono presenti non solo eventuali ristoranti, ma anche degli amici. Su richiesta, il navigatore mostra la strada per raggiungerli direttamente. L’applicazione Sideways inserisce inoltre informazioni come le condizioni atmosferiche nelle note relative ai POI. Sarà così impossibile ritrovarsi davanti a una piscina all’aperto in pieno inverno. La strumentazione riprende quella classica con contagiri (a sinistra), tachimetro (al centro) e indicatore del livello del carburante (a destra). Tuttavia, la scala graduata non è di colore bianco come succede nei modelli di serie, ma nella tonalità di colore Arizona. Lo stesso vale per la scala graduata degli strumenti supplementari sopra la consolle centrale (indicatore pressione di sovralimentazione, cronometro e termometro temperatura olio). I sedili del prototipo sono al tempo stesso pregiati e sportivi.

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Le superfici esterne dei sedili profilati anteriori e dei due sedili posteriori sono rivestite in pelle in color Titanschwarz. Le parti centrali presentano invece un rivestimento in un tessuto particolarmente traspirante (Gobi) in color Ceramique chiaro. Le superfici in pelle e in tessuto e la parte anteriore e posteriore degli appoggiatesta sono delimitate da un’evidente cucitura decorativa, naturalmente in tonalità Arizona.

Dal punto di vista del motore, la Dune monta un turbo benzina 210 CV che, se combinato con un cambio DSG a 6 rapporti, consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi. La velocità massima è di 227 km/h. È tuttavia ancora più incredibile e importante il modo in cui la Volkswagen dimostra la propria superiorità in fatto di potenza. La vettura, a trazione anteriore, sfrutta sospensioni anteriori McPherson caratterizzate da grande prontezza di risposta e un innovativo asse posteriore multilink a quattro bracci. In linea generale, i Maggiolini più potenti con motore turbo benzina, quindi anche la Dune, montano anche il differenziale a bloccaggio elettronico trasversale XDS.

Barbara Premoli

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Tags: beetledetroitduneVW
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