La stagione delle gare endurance si è aperta, come ormai tradizione, con la 24 Ore di Dubai. L’appuntamento – aperto a vetture Turismo, GT e 24 Ore Specials – ha visto la partecipazione di sette 458 GT3, in rappresentanza di cinque squadre. Il miglior risultato è stato il quarto posto assoluto della vettura del team GT Corse, guidata dai quattro tedeschi Mattschull, Seefried, Ehret e Kaffer e dal russo Kogay, staccati di 10 giri da Ineichen-Ineichen-Matter-Amstutz-Engelhart, vincitrici della corsa su una Porsche 997.
Altre due Ferrari si sono piazzate nei primi dieci posti: la prima vettura del team emiratino Dragon Racing – affidata al multietnico equipaggio composto dal kuwaitiano Al Mudhaf, dal tedesco Grogor, dal saudita Jawa e dall’ivoriano Fatien – si è classificata al settimo posto assoluto, primo nella classe A6-Am, mentre la prima della squadra elvetica Spirit of Race, con l’equipaggio Barreiros-Dhillon-Maris-Scott-Ilya, si è piazzata al nono posto.
Poca fortuna invece per i due piloti ufficiali Ferrari che hanno fatto il loro debutto stagionale proprio a Dubai con l’obiettivo di affinare la preparazione in vista della 24 Ore di Daytona, in calendario alla fine di questo mese. Il campione del mondo in carica Gianmaria Bruni e Toni Vilander, che correvano insieme ai Talkanitsa, la coppia padre-figlio bielorussa, sulla seconda 458 GT3 del team Spirit of Racing, si sono dovuti ritirare dopo poco più di un terzo di gara a causa di un problema al propulsore. Forse ancor più sfortunata prova della vettura del team Ram Racing. L’equipaggio composto da Cheerag Arya, Matt Griffin, Jan Magnussen e Johnny Mowlem era in lotta per la vittoria fino a metà gara ma è rimasta coinvolta in un incidente con altre due macchine che ha provocato la rottura del radiatore e altri danni: le riparazioni resesi necessarie hanno fatto perdere alla squadra campione della ELMS lo scorso anno del tempo prezioso e il diciassettesimo posto assoluto è la ricompensa alla tenacia dimostrata dal team inglese.
Le altre due 458 GT iscritte alla corsa – quella del team Visiom (Pagny-Perrier-Bouvet-Roy) e la seconda del team Dragon Racing (Barff-Norris-Jones-Hall-Kronfli) – non hanno terminato la corsa.
Barbara Premoli