Tutto è pronto, le lunghe e stressanti giornate delle verifiche, arroventate dall’estate argentina, sono ormai alle spalle e l’attesa per la partenza della 36^ edizione della Dakar è alle stelle. Ieri sera Alessandro Botturi è passato sotto le forche caudine delle verifiche tecniche, prima di mettere la sua Speedbrain 450 in parco chiuso e potersi finalmente rilassare un po’. Ma la Dakar non permette di mollare un attimo la concentrazione anche se la giornata di oggi vedrà solo la passerella sul podio di partenza, nel pomeriggio argentino: un immenso bagno di folla attende tutti i piloti, senza distinzione tra i super professionisti o gli amatori. Il pubblico argentino ha sempre accolto con calore la Dakar e Rosario non sarà differente.
Ultimi dettagli da sistemare poi da domani si entrerà subito nel vivo della gara con la prima delle quattordici tappe di un’edizione che si preannuncia molto dura, oltre che combattuta come non mai. Da Rosario si arriva a San Luis, solo 180 km di prova speciale, ma ben 629 di trasferimento per un totale di 809 km. Sarà il primo assaggio di quello che attende i piloti in questa lunghissima e mitica gara che si preannuncia già molto dura fin dalle prime tappe.
Alessandro Botturi è tranquillo, si è allenato tanto per tutto l’anno, sa di avere alle spalle un ottimo team e di disporre di una moto che lo scorso anno è stato il punto di riferimento alla Dakar. La concorrenza quest’anno è agguerritissima, con una lunga serie di piloti e marche in grado di puntare alla vittoria finale, ma il gigante di Lumezzane sa di poter dire la sua, soprattutto quando il terreno di fa tecnico.
Alessandro Botturi: “La giornata delle verifiche è stata lunga, forse la più lunga, ma adesso è alle spalle e finalmente possiamo pensare alla gara. Sono contento di essere qui un’altra volta, la battaglia sarà molto dura davanti, con Honda, KTM e Yamaha, ma cercherò di esserci anch’io con la mia Speedbrain. Non abbiamo una struttura imponente come i team factory ma la nostra squadra è molto organizzata e con uomini di esperienza e affiatati. Non abbiamo pressione e sono convinto che si possa fare bene. Domani si inizia a fare sul serio con una tappa di 180 chilometri che arriva a 2000 metri, in zone di montagna. Non vedo l’ora…”.
Barbara Premoli