La gioia per la tripletta iridata di AF Corse è grande nei box di Sakhir. La squadra aveva preparato in ogni dettaglio l’appuntamento conclusivo del Campionato del Mondo ma c’era anche grande realismo alla vigilia. L’Aston Martin si era dimostrata complessivamente più performante durante l’arco della stagione, complice anche un “balance of performance” non certamente favorevole alla 458 GT2, e la Porsche aveva presentato in Bahrain una versione evoluta della sua vettura, lavorando già in vista del prossimo anno. Il team piacentino ha puntato tutto sul lavoro di squadra, a cominciare dalla scelta di dividere i due piloti che avevano ancora chance di conquistare il titolo: mettere Bruni su una vettura e Fisichella sull’altra avrebbe comunque accresciuto le possibilità di successo finale di un pilota Ferrari.
Ovvio che adesso, una volta arrivato il titolo, ci sia un po’ di rammarico in Giancarlo che, per sette delle otto gare del campionato, ha condiviso con Gimmi l’abitacolo della vettura numero 51. Va quindi rimarcato come il contributo del pilota romano sia stato decisivo stasera e durante tutto l’arco della stagione: non soltanto sono suoi i titoli a squadre e costruttori ma anche quello piloti è, in parte, moralmente anche suo.
Due sono state le immagini più belle che rimarranno nella memoria di questa straordinaria giornata di Sakhir. La prima è l’arrivo in parata delle due 458 GT2, che riecheggia quelli conquistati da altre vetture del Cavallino Rampante su piste come Le Mans e Daytona. L’altra è il bacio fra Gimmi e la piccola Stella, la figlia del pilota romano, nel box mentre la corsa stava vivendo gli ultimi, palpitanti minuti: vederla poi sul podio insieme ad Amato Ferrari, Toni Vilander, Kamui Kobayashi e Giancarlo Fisichella è stata davvero una bella emozione.