Quella del Brasile è diventata quasi una gara di casa per la Ferrari. Dal 2000 a oggi, a eccezione del 2009, il GP vede in pista una Rossa con al volante un pilota brasiliano. Dal 2000 al 2005 è toccato a Rubens Barrichello difendere i colori della Ferrari, dall’anno successivo in avanti l’onore/onere è spettato a Felipe Massa. Decisamente più fortunato del predecessore e amico: due volte (2006 e 2008) Felipe ha trionfato a Interlagos, altre due è salito sul podio (2007 e 2012) e tre volte è stato il più veloce in qualifica. Ben diverso il bilancio di Rubens, che vide la bandiera a scacchi solo due volte, riuscendo a salire sul terzo gradino del podio solo nel 2004, anno in cui ottenne la sua seconda pole consecutiva sulla pista di casa. Incredibile la serie di guai tecnici che colpì il brasiliano nel GP cui teneva di più: il più eclatante fu il guasto al consumometro che lo costrinse al ritiro nel 2003 con mancanza di benzina nel serbatoio che ammutolì la sua F2003-GA quando si trovava nettamente in testa alla gara.
Interlagos è stato teatro anche di uno dei successi più belli ed emozionanti nella storia della Scuderia. Nel 2007 la doppietta ottenuta da Kimi Raikkonen e Felipe Massa consentì al finlandese di conquistare un Titolo che soltanto due gare prima, con Hamilton primo in campionato con 17 lunghezze di vantaggio sul ferrarista, sembrava praticamente irraggiungibile. Quel giorno ci fu festa grande nel box della Rossa per quello che è rimasto l’ultimo successo nel Mondiale Piloti.
Sono sette i piloti della Ferrari che si sono aggiudicati questo GP. Oltre ai già citati Massa e Raikkonen nella lista figurano, in ordine cronologico inverso, Michael Schumacher (2000 e 2002), Alain Prost (1990), Nigel Mansell (1989), Carlos Reutemann (1977 e 1978) e Niki Lauda (1976). I piazzamenti sul podio sono stati in totale 26: ai dieci successi vanno aggiunti sette secondi e nove terzi posti. Sette sono anche le pole, di cui ben cinque quelle ottenute dai brasiliani di Maranello (tre Massa, due Barrichello): gli altri due ferraristi partiti al palo furono Schumacher nel 2000 e Alboreto nel 1985.
Il GP del Brasile è una delle poche corse che mancano nel palmarès di Fernando Alonso, che è però salito sette volte sul podio (tre secondi e quattro terzi posti) in 11 partecipazioni ma, soprattutto, ha ottenuto su questa pista entrambi i suoi Titoli. Nel 2005 Fernando finì terzo subito alle spalle della McLaren di Raikkonen, suo rivale nella lotta per il Titolo e si aggiudicò il Mondiale con due gare di anticipo. L’anno dopo dovette aspettare l’ultimo GP per aver ragione di Schumacher: a Interlagos lo spagnolo arrivò secondo dietro a Felipe, controllando la spettacolosa rimonta di Michael che risalì dall’ultima alla 4° posizione nel giorno del suo primo addio alla Formula 1.
Siamo adesso alla vigilia di un nuovo addio, quello di Massa alla Ferrari. Il pilota brasiliano disputerà questo weekend il 139° e ultimo GP della sua storia in Rosso: solo Michael Schumacher ne ha corsi più di lui. Le vittorie sono ferme a 11 e l’ultima arrivò proprio a Interlagos nel 2008 (il giorno del Titolo svanito per pochi metri…). Sarebbe un sogno fare 12 proprio in quest’occasione… Quasi impossibile, dicono i numeri di questa stagione, in cui la RBR di Vettel sembra essere diventata imbattibile e la Ferrari appare sempre più in difficoltà. Però la Formula 1 è uno sport e, come tale, aperto a ogni sorpresa, anche la più impensabile. Perché non sognare un finale così bello per un pilota che è e resterà parte della storia del Cavallino?
Barbara Premoli