Nel Centro Sportivo di Milanello si è tenuta la consegna delle vetture Audi ai calciatori rossoneri e ai vertici della squadra. Le auto, tutti modelli performanti della Casa di Ingolstadt dotati di trazione integrale quattro, verranno utilizzate dagli sportivi per i loro spostamenti quotidiani e nel tempo libero.
Alla presenza del Management dell’A.C. Milan, il Direttore Audi Italia Fabrizio Longo ha dichiarato: “Questa partnership, che ci vede al fianco del Milan per l’ottavo anno consecutivo, ci rende molto orgogliosi perché con il tempo si è trasformata in una vera e propria collaborazione. La sinergia con questo Club, infatti, si inserisce perfettamente nella strategia di comunicazione che portiamo avanti da anni con un partner del calibro del Milan, con cui condividiamo un’importante tradizione, dinamismo e passione per la sportività”.
Proprio la sportività infatti è per Audi parte del DNA della Marca. I clienti e gli appassionati possono sperimentarlo ogni giorno a bordo delle vetture dei quattro anelli, dalla compatta A1, passando per la grintosa gamma A3 fino ad arrivare ai modelli top di gamma RS 6 Avant, RS 7 Sportback e R8, solo per citarne alcuni. E approfittando della suggestiva cornice del centro sportivo – che per l’occasione è diventato “Milanello. Home of quattro” –, Audi ha esposto in anteprima per l’Italia la nuova Audi A8, l’ammiraglia dei quattro anelli che rappresenta da sempre la massima espressione di eleganza, raffinata tecnologia e comfort di marcia.
Il motto di Audi “All’avanguardia della tecnica” significa infatti molto di più di sola ricerca tecnologica. È impegno nelle competizioni sportive motoristiche della Marca, è tensione all’eccellenza nel design, nelle prestazioni e nella connettività a bordo, al fine di ottenere la miglior efficienza e il maggior dinamismo. Questa passione per la perfomance e per l’esclusività, fin nel più piccolo dettaglio, caratterizza ogni attività di Audi che in tutti i contesti in cui è presente è protagonista di momenti di grande emozione, sia in Italia sia a livello internazionale.
Barbara Premoli