Oltre 500 dipendenti in tre continenti, età media 35 anni, con una percentuale femminile del 55%. Questa è Sparco oggi, un’azienda italiana leader nel mondo che è riuscita a fare impresa con le sue forze e a crescere anche in questi anni di crisi. Nata nel 1977 per rispondere alle esigenze di sicurezza del mondo delle corse, ha una lunga tradizione nel campo motoristico, nell’abbigliamento sportivo e negli accessori racing, ma anche nel primo equipaggiamento di sedili e componentistica in carbonio destinata all’industria automotive (tutto ebbe inizio con la Ferrari 360 Modena nel 1999, oggi fornisce Lamborghini, Bugatti, Ferrari, Aston Martin, Audi e Maserati), aerospace e Formula 1.
Una realtà imprenditoriale importante che punta sui giovani (anche con accordi con le Università, il Politecnico di Torino e lo IED – Istituto Europeo di Design), cui vengono offerti stage, che in questi anni si sono trasformati in tante assunzioni. Oggi Sparco è presente anche negli USA, America Latina e con fabbriche in Tunisia ma, nonostante la delocalizzazione, nessuna riduzione di personale in Italia. I risultati sono eloquenti: l’azienda di Volpiano ha chiuso il 2012 con un turnover di 44.0 milioni di euro, reinvestendo nel business non meno del 10% del fatturato.
Per Sparco l’innovazione è la chiave per raggiungere gli obiettivi di avanzamento della performance tecnica dei suoi prodotti e la ricerca sull’abbigliamento ignifugo è da sempre il cuore dell’attività: pensate che la FIA richiede che le tute dei piloti resistano alla prova del fuoco per 11 secondi, ma quelle Sparco superano i 20! E dalla prima tuta, che pesava oltre 2 kg, nel 2011 si è arrivati ai soli 800 gr della SUPERLEGGERA RS-9, sviluppata in collaborazione con il team Vodafone McLaren-Mercedes. Ma, si sa, l’evoluzione in Formula 1 è continua e velocissima e richiede tempi di reazione altrettanto rapidi ed efficaci a tutte le realtà che ne fanno parte, anche per quanto riguarda l’abbigliamento che, nel motorsport, non è immagine ma sicurezza.
Ultimo step della ricerca tecnologica Sparco è EXTREMA RS-10, la prima tuta racing ignifuga al mondo realizzata con un materiale di nuovissima concezione, frutto di oltre 3 anni di ricerca e sperimentazione, che ingloba in un singolo tessuto ciò che nella tecnologia tradizionale è ottenuto con un sandwich multistrato e che usa la tecnologia Hocotex, brevettata da Sparco. Il risultato è un risparmio di peso del 10% rispetto alle tute top di gamma, una traspirabilità tre volte superiore a una tuta realizzata con tecnologia tradizionale e, cosa cruciale, maggiore protezione dal fuoco grazie all’eliminazione di tutte le trapuntature e all’inserimento all’interno del tessuto di oltre 66mila microcapsule che offrono maggior protezione in equivalenti punti del corpo del pilota. Senza contare che, con l’utilizzo di questo nuovo esclusivo tessuto, EXTREMA è anche molto più sottile (0.6 mm contro 1.6 mm).
Naturale evoluzione della SUPERLEGGERA RS-9, è stata studiata a lungo per poter riuscire a “estremizzare” il concetto della tuta racing. Come detto, ci sono voluti ben 3 anni di ricerche (e di notevoli investimenti) per arrivare a EXTREMA RS-10, un unico tessuto intrecciato in tessitura composto da un una parte esterna di 110 gr/mq, un’altra intrecciata a nido d’ape molto traspirante, più due tele interne ad ampia trama (che fungono da camera d’aria e pesano il 50% in meno della fodera della tuta racing Sparco Superleggera RS-9). I vantaggi?
– Più traspirabilità rispetto alle tute standard: attraverso il nuovo tessuto, fino al 300% in più delle normali tute standard
– Più comfort grazie al tessuto più sottile. La sensazione non è quella di indossare una classica tuta racing, ma una vera e propria seconda pelle grazie alle qualità di questo nuovo tessuto che scivola sull’underwear senza creare alcun attrito. Lo spessore del tessuto di EXTREMA RS-10 è 0,6 mm, quello delle tute top di gamma Sparco è al massimo di 1,6 mm.
– Invariabilità del peso: qualsiasi tuta standard è soggetta a una variabilità di peso a seconda del meteo e delle qualità di ogni singolo elemento della tuta, che si comporta in modo differente in diverse condizioni di umidità, temperatura dell’aria e del sole. La tuta EXTREMA RS-10 non è soggetta a queste variazioni perché i tessuti sono compattati e compressi tra loro, incamerando molta meno aria dei normali tessuti standard.
– Più protezione: i 3 strati delle tradizionali tute standard durante il test di trasmissione del calore creano una camera d’aria, a mezzo dell’intercapedine tra i vari strati: grazie al nuovo tessuto singolo, la tuta si gonfia di più perché la sua struttura ad alveare garantisce una performance alla trasmissione del calore superiore tra il 10 e il 12% in più delle normali tute standard. Tutto questo grazie a un Nomex originale della migliore qualità, per una protezione senza eguali (pensate che per costruire 1 mq quadrato di tessuto EXTREMA RS-10 occorrono oltre 11,6 km di filato Nomex).
Merita di essere approfondito il tema della sicurezza. Tutte le tute racing standard presentano macro-aree delimitate da trapuntature che, in fase di prova del fuoco, fanno gonfiare il sandwich, garantendo protezione dal fuoco al pilota. La tuta EXTREMA RS-10 rompe questi schemi con una soluzione rivoluzionaria: l’interno della tuta è costruita “a nido d’ape” permettendo di avere delle microcapsule di sicurezza. Nelle tute standard ci sono circa 100 macro-quadrettature in 1 mq (in una tuta tg. 52 ci sono circa 300 macro-quadrotti), nella EXTREMA RS-10 ci sono oltre 22mila microcapsule in 1 mq, ovvero circa 66mila e 500 in una tuta tg. 52. Tutte queste microcapsule offrono una completa protezione dal fuoco in oltre 66mila punti del corpo diversi, non solo nei 300 punti come da tuta standard. Quindi, comfort e leggerezza ma soprattutto sicurezza al top.
I tecnici Sparco sono riusciti a rendere il materiale della tuta EXTREMA RS-10 molto più sottile di qualsiasi altro materiale usato per le tute racing tradizionali. Vestibilità e comfort sono a livello sartoriale, i grandi pannelli in jersey che venivano costruiti per aumentare le zone di comfort sono ridotti all’osso: non è più necessario avere un pannello posteriore di grosse dimensioni poiché EXTREMA RS-10 avvolge come una seconda pelle, senza alcun problema di mobilità.
Basta provarla per rendersi conto che la rivoluzione delle tute racing è in atto: sartoriale non è solo il comfort ma tutto il concetto che ruota attorno. Pensate che persino le cuciture possono essere a vista (su richiesta) per garantire il massimo feeling e non avere alcun tipo di attrito all’interno della tuta. Ultimo dato in fatto di comfort: un’unica etichetta intera, mentre tutte le tute standard presentano, vicino alla zip, tante etichette, una in fila all’altra.
Le differenze proseguono in altri dettagli. EXTREMA RS-10 ha una cerniera a cursore unico che pesa il 50% in meno rispetto a una zip tradizionale e ha denti di metallo di 3 mm anziché di 5 mm, risultando molto più piatta di una zip tradizionale, quindi più snodata e confortevole in fase di guida. Inoltre la tuta può essere serigrafabile al 100% con colori più vivi delle stampe utilizzate finora grazie alla serigrafia a 3 passaggi (anziché a un unico passaggio) per rendere i colori più visibili senza intaccare la traspirabilità. EXTREMA RS-10 è 100% serigrafabile il che è sinonimo, oltre che di maggior traspirabilità, anche di maggior comfort rispetto a una tradizionale tuta ricamata. A proposito di serigrafia e ricami, è possibile avere oltre 100 diversi tipi di colori-base per personalizzare la tuta.
Ma le novità non si limitano a questa tuta. Sparco ha infatti compiuto un ulteriore step anche a livello di underwear, con nuovi sottotuta e sottocasco ignifughi, leggerissimi, ancora più sicuri e senza cuciture interne, per un comfort assoluto.
Quando è arrivata la borsa “top secret” contenente tuta e underwear, l’AD Sparco Claudio Pastoris (al centro nella foto) è rimasto in attesa di una nostra reazione, sapendo già quale sarebbe stata: da stentare a credere che si tratti di una tuta e che tanta leggerezza e morbidezza racchiudano tutta quella tecnologia. Già le ultime tute indossate dai piloti McLaren, Marussia e Caterham stupivano, lontane anni luce da quelle degli idoli della F1 esposte (con giustificato orgoglio) nella sede di Volpiano, ma qui siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione del concetto-tuta. Tanto per darvi un’idea della consistenza del tessuto, ripiegata la tuta EXTREMA RS-10 si riduce a poco più di un grosso gomitolo. Ma nasconde tanta tecnologia, impegno, ore di lavoro incalcolabili, investimenti economici da paura (per la ricerca, lo sviluppo, i macchinari, la formazione dei dipendenti), per garantire sicurezza al top a tutti i piloti, dai semplici appassionati ai professionisti.
Ed è impossibile chiudere senza riassumere l’impegno Sparco nel motorsport. Tre i team partner in Formula 1 (Marussia, Caterham e soprattutto Vodafone McLaren-Mercedes, una collaborazione in atto dal 1995 e che è stata rinnovata anche per i prossimi 3 anni); 8 team in GP2 Series (su 13), 5 nella ELMC, 8 nel Kart, 12 piloti nella IndyCar, e poi M-Sport nel WRC, Peugeot Sport, Skoda, Prodrive, Arden, Prema, team di motonautica e off-shore, senza contare il ruolo di Official Technical Supplier della Superstars World, per un totale di oltre 250 squadre.
Quanti indosseranno la EXTREMA RS-10 il prossimo anno? Per ora possiamo dirvi che l’interesse è alto e che ci saranno sicuramente delle new entry. E, se Sparco vince in pista e in sicurezza, non va dimenticato un altro aspetto: il successo di un’azienda che punta sui giovani, che assume, che guadagna e reinveste in ricerca, in netta controtendenza. E non smette di investire sul futuro: EXTREMA RS-10 è appena nata, ma a Volpiano sono già… oltre la curva!
Barbara Premoli