Un oro, un argento e un bronzo mondiale; un argento e un bronzo olimpico; sei vittorie in Coppa del Mondo, questo in breve il palmares di Christof Innerhofer, uno dei più forti atleti azzurri dello sci alpino. Il discesista e supergigantista di Gais ha vissuto una stagione 2014/2015 difficile a causa di diversi problemi fisici, ma ora le sue condizioni sono tornate buone e Christof si è già rimesso al lavoro per tornare l’asso di sempre. La sua visita a Maranello è stata finalizzata a lavorare sulla posizione aerodinamica da tenere sui piani, dove la penetrazione dell’aria deve essere la migliore possibile, e si è svolta nell’ambito della collaborazione tra la Ferrari, il Coni e la Fisi, la Federazione Italiana Sport Invernali. Christof era accompagnato dall’allenatore Alberto Ghidoni.
Per Innerhofer non era la prima volta a Maranello. “Ero già stato una volta e da quella giornata avevamo ricavato delle informazioni molto utili. Penso che anche questa giornata di lavoro sarà importante in vista della prossima stagione”. Come tanti campioni dello sport, Christof ha molto in comune con il Cavallino Rampante, in primis l’attenzione maniacale per i dettagli: “La Ferrari è famosa per l’eccellenza delle proprie vetture che sono curate nei minimi dettagli. Quando io sono impegnato nel mio sport vale la stessa cosa: la preparazione atletica, lo studio della posizione e della pista sono fondamentali. Quando affronto un SuperG (disciplina in cui non si può provare la pista) sono capace di risalire a guardare la stessa curva anche quattro o cinque volte, per essere sicuro di non sbagliare e infatti sono sempre tra gli ultimi a concludere la ricognizione”. Ma i risultati si vedono: “In Coppa del Mondo non sono mai uscito in discesa libera e in tutta la mia carriera sono finito fuori in quattro SuperG, due volte per il distacco di uno sci e due per aver toccato la neve con lo scarpone, mai per un errore di traiettoria”.
La passione per la velocità è insita in Innerhofer, che sugli sci, nella discesa libera di Wengen, è stato capace di raggiungere 159,8 km/h: “Adoro le auto sportive e la Ferrari ne costruisce di straordinarie. Non chiedetemi quale sia la mia preferita perché vi dico tutte… Ne ho anche guidata una, si trattava di una F430 Scuderia di proprietà di un amico. Ricordo ancora l’emozione e il piacere di poter gestire una così elevata potenza”. Una volta ha guidato anche in pista: “È stata una bellissima esperienza che spero di poter ripetere presto”. Un futuro sulle piste asfaltate dopo quelle innevate dunque? Christof non ci pensa: “Se la schiena mi lascia stare e non subisco infortuni, la mia volontà è quella di poter continuare a sciare per almeno due olimpiadi, al resto penseremo dopo”.