Nel 2015 una delle berline più innovative di tutti i tempi, la Renault 16 festeggia i 50 anni. Nel 1965, la Renault 16 è stata la prima berlina equipaggiata di un portellone posteriore, offrendo una versatilità inedita per l’epoca. La silhouette originale di questa berlina ha conquistato le famiglie in cerca di un’affermazione sociale in pieno boom economico. La Renault 16 ha anche segnato il tempo per la modernità e l’avanguardia che ha sempre contraddistinto le sue proposte tecnologiche.
La storia delle auto familiari da vivere di Renault debutta 50 anni fa in Francia durante il boom del dopoguerra. All’inizio del 1965, il costruttore arriva al Salone di Ginevra presentando un prodotto completamente nuovo e innovativo: la Renault 16. Questa berlina presenta un design inedito: due volumi con un portellone posteriore per accedere al portabagagli. Con la volontà di coniugare praticità e una linea elegante a sei finestrini, la Renault 16 adatta alle famiglie borghesi il principio cardine che ha determinato il successo della cittadina Renault 4: essere un’auto da vivere.
Il progetto è ambizioso, si tratta di succedere alla Frégate ma per Pierre Dreyfus, PDG di Renault dal 1955 al 1975, bisogna differenziarsi dalla concorrenza: «Dobbiamo noi stessi interpretarci diversamente. Un’auto non deve più essere quattro sedili e un bagagliaio, essa deve essere piuttosto un unico volume».
Così, dagli schizzi di Gaston Juchet, nasce la Renault 16. Nonostante un presunto anticonformismo, Pierre Dreyfus approva il design della Renault 16 e assicura che sarà: «l’auto delle famiglie attratte dalla modernità della società del consumismo».
Mix di categorie tra berlina e veicolo commerciale, la Renault 16 presenta un uso versatile inedito all’epoca. Il bagagliaio propone quattro configurazioni per la disposizione dei bagagli, per un volume di carico che va da 346 dm3 a 1200 dm3, grazie al sedile posteriore scorrevole, ribaltabile e amovibile. I sedili si adattano a tutti gli usi: dall’installazione del seggiolino dei bambini, fino alla posizione “cuccetta” al fine di avere due letti veri. Così la Renault 16 è stata concepita fin dall’inizio come un’auto da vivere, differente dalla concorrenza.
La Renault 16 ha segnato il tempo per la sua modernità e l’avanguardia delle sue caratteristiche tecniche. Il suo eccellente comportamento su strada, ottenuto grazie al telaio a trazione anteriore, una rarità sul segmento per l’epoca e l’installazione del motore in posizione centrale anteriore. Quest’ultimo, così come il cambio, sono stati fabbricati in alluminio pressofuso. Nel 1968, la versione TS (Turismo Sportivo) propone numerosi equipaggiamenti innovativi di serie, come il lunotto posteriore, i fari fendinebbia in iodio o i tergicristalli a due velocità con quattro getti così come il retrovisore interno regolabile giorno/notte. Nel 1969 sono proposte le luci di retromarcia, così come gli alzacristalli elettrici anteriori, il tetto apribile elettrico e i rivestimenti in pelle. Ricche e generose, le dotazioni della Renault 16 erano valorizzanti. Un nuovo modo di vivere l’auto stava entranto prepotentemente nella società del consumo di massa.
Durante la presentazione al Salone di Ginevra nel 1965, la Renault 16 sorprende per il suo stile eccentrico e convince rapidamente il pubblico rispondendo semplicemente alle aspettative del momento in tema di automobili. Questa sfida industriale è accolta dal premio dell’Auto dell’Anno 1966, posizionandosi davanti alla Rolls-Royce Silver Shadow: un bel risultato!
Dal 1973 fino a fine produzione nel 1980, la Renault 16 monta un motore 1647 cc da 93 cv con finizioni TX e un cambio a 5 marce, capace di una velocità massima sul circuito di 175 km/h. La Renault 16 TX proponeva di serie la chiusura centralizzata e le cinture di sicurezza avvolgibili, due equipaggiamenti innovativi per l’epoca che influenzavano positivamente la qualità di vita dei proprietari della Renault 16. Nel corso della sua carriera, la Renault 16 è stata prodotta in 1.851.502 esemplari principalmente nello stabilimento di Sandouville, appositamente costruito per la sua produzione, in Normandia.
Redazione MotoriNoLimits