Il GP di Monaco 2015 passerà alla storia non certo per le emozioni o l’azione ma per il casino fatto dalla Mercedes, che ha inspiegabilmente richiamato ai box Lewis Hamilton, che aveva in tasca una vittoria sicura, consegnandola a Nico Rosberg, che porta a casa il terzo successo consecutivo sulle strade del Principato (ma che solo per numeri lo pone sullo stesso livello di Senna, Prost e Graham Hill…), il decimo in carriera.
Benché il GP di Monaco sia da sempre “quello dei trenini”, per 64 dei 78 giri la noia per gli spettatori è stata mortale, con Hamilton tranquillo davanti a Rosberg e Vettel, dopo aver preso il largo indisturbato allo spegnimento dei semafori.
Ci ha pensato il ragazzino terribile (e non veniteci a dire che è un portento… almeno finora) della Toro Rosso Max Verstappen a movimentare le cose, con un tentativo di sorpasso che solo un principiante può fare su Romain Grosjean, nel quale ha preso la posteriore destra della Lotus alla Ste Devote, finendo fuori e rischiando davvero grosso. Punito dai commissari a fine gara con 5 posizioni (soltanto?!?) in meno nel prossimo GP del Canada.
A quel punto è scattata la follia Mercedes: dopo il segnale di virtual safety car è uscita subito la safety car e Hamilton l’aveva proprio davanti quando è stato richiamato ai box per il pitstop (di cui non aveva bisogno, montava le soft e mancavano 14 giri), quando aveva 21 secondi di vantaggio. Montate le supersoft, l’inglese è tornato in pista alle spalle di Rosberg e Vettel, perdendo quella che sarebbe stata la 37° vittoria in carriera.
Quando la SC è rientrata, Hamilton ci ha provato ad attaccare Vettel, più volte, allo spasimo, per poi dire via radio quel “no way to pass him”, nonostante le mescole più morbide. Un finale che ha lasciato tutti basiti e con l’amaro in bocca, con Hamilton che per far sbollire la rabbia ci ha messo una vita a scendere dalla macchina e ad arrivare al podio dove ha scambiato un saluto gelido con Rosberg e ha incontrato un Vettel che, capita la situazione, ha tentato di consolarlo.
Altri momenti topici di questo GP? La collisione tra Fernando Alonso e la Force India di Nico Hulkenberg al Mirabeau al via, col tedesco contro le barriere e 5″ di penalità allo spagnolo (per quello che era un incidente di gara…). Un peccato per Alonso, unico tra i leader a essere partito sulle soft e la cui strategia avrebbe potuto pagare. Ma dopo il pitstop (solo allora il team gli ha detto della penalità, probabilmente per non togliergli concentrazione) è stato costretto al ritiro per un problema al cambio causato dalle temperature elevate (in qualifica era stato fermato da un problema alla MGU-H).
Miglior risultato in carriera per la RBR di Daniil Kvyat, 4°, seguito dal compagno di squadra Daniel Ricciardo, costretto dal team a cedergli la posizione a fine gara. E proprio l’australiano si è reso protagonista di una seconda manovra da kamikaze, dopo quella del rookie Verstappen, quando ha attaccato Raikkonen, manovra under investigation ma ritenuta corretta dai commissari (e se quella manovra era corretta noi siamo Babbo Natale!).
Settima la Force India di Sergio Perez, miglior risultato del team nel 2015, con Jenson Button che ha conquistato i primi punti per la McLaren chiudendo 8°.
A completare la top 10 la Sauber di Felipe Nasr (primo dei rookie al traguardo) e la Toro Rosso di Carlos Sainz, che ha dato l’ennesima lezione di vita e di guida e di comportamento in pista al più supportato compagno di squadra.
Anche oggi male la Williams, con Valtteri Bottas e Felipe Massa (costretto a rientrare subito ai box per una foratura al primo giro) 14° e 15°. Alle loro spalle solo le Manor di Merhi e Stevens.
Cosa resta di questo GP? Le dichiarazioni finali di casa Mercedes: Nico Rosberg che, dopo aver gioito come dopo una vittoria meritata, è tornato in sé dicendo: “So di aver avuto molta fortuna oggi. Lewis ha guidato in modo perfetto e avrebbe meritato di vincere ma sono felice“.
E il sangue freddo di Hamilton (ma 100 milioni di contratto appena rinnovato ti fanno anche trattenere quando la cosa più umana e logica sarebbe mandare tutti a stendere in diretta mondiale!): “Sono rientrato convinto che anche gli altri lo avrebbero fatto. Non è stata la più facile delle gare. Il team è stato brillante per tutta la stagione e vinciamo e perdiamo insieme“.
Ma, soprattutto, il mea culpa pubblico e immediato della squadra per bocca di Toto Wolff: “Con la nostra decisione di farlo fermare per il pitstop abbiamo fatto perdere la gara a Lewis. Abbiamo sbagliato il gap e possiamo solo scusarci, scusarci e scusarci“.
Ma, anche se stanotte dormiremo comunque, qualcuno dovrebbe spiegarci perché la decisione di fargli fare quella sosta assolutamente non necessaria quando era tranquillo e inavvicinabile al comando. A meno che abbiano proprio voluto fregarlo per far vincere Nico. A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si prende, no? E’ una cosa talmente illogica da parte della Mercedes che viene proprio da pensare a questo. E perché mai Lewis ha eseguito l’ordine e non ha tirato dritto? Fidarsi è bene ma, come si è visto oggi, non fidarsi è meglio…
Di concreto invece c’è il secondo posto di Sebastian Vettel (al 5° podio stagionale, il 6° consecutivo per la Scuderia), che così ha commentato a fine gara: “Siamo riusciti a battere Lewis quando è uscito dai box, il P2 è un gran risultato“. Al tedesco ha fatto eco il team boss Maurizio Arrivabene: “Seb è molto contento. Certo, noi abbiamo avuto un po’ di fortuna, bisogna essere sinceri, però la fortuna la si cerca anche, nel senso che loro sono stati, secondo me, un po’ arroganti, pensando di fare un cambio e poi passarci alla grande. Vettel ha guidato veramente da fenomeno e siamo andati lì noi. Sono contento. Noi pensavamo che facessero un po’ di cinema quando sono usciti, quindi siamo stati calmi. Di nuovo Inaki non ha sbagliato assolutamente strategia. Certo loro sono più forti di noi, sono intelligenti, questa volta noi siamo stati più furbi. Mi è piaciuto lo spirito di squadra, peccato per Kimi, però siamo tutti uniti. Quando possiamo, come avevo detto, ci siamo“.
E comunque, fossimo in Hamilton, stasera aspetteremmo il giovane Max all’uscita del paddock. Lewis, riguardati le immagini di quando un certo Senna attaccò al muro un giovane Schumi… Appuntamento in Canada, tra due settimane, per il settimo round 2015.
Barbara Premoli
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