Il Bahrain, destinazione spesso utilizzata in passato per i test in virtù del clima caldo tutto l’anno, ospita la terza gara della stagione in cui, come già in Australia e in Cina, saranno impiegate le mescole medie e soft. Rispetto alle due gare precedenti, però, in Bahrain il GP partirà al crepuscolo per finire al buio, per cui le temperature, sia dell’aria sia dell’asfalto, continueranno ad abbassarsi nel corso della gara.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “Per il Bahrain abbiamo deciso di portare la stessa combinazione di mescole vista in Cina, anche se sul circuito di Sakhir le temperature giocheranno un ruolo più determinante. Tuttavia, con la gara che si svolge di sera, le condizioni non saranno così aggressive come è stato in Malesia – o come è accaduto due anni fa su questo tracciato, quando la gara iniziò di giorno. Il GP del Bahrain si caratterizza proprio per il cambiamento di performance degli pneumatici nel corso di tutto il fine settimana. Lo scorso anno la gara ebbe un finale emozionante per l’ingresso della safety car a 10 giri dal termine, che innescò una grande battaglia tra i due piloti Mercedes. È difficile dire cosa aspettarsi quest’anno, oltre al fatto che le probabilità di pioggia sono molto scarse!”.
L’asfalto del circuito del Bahrain è il più abrasivo di tutto il campionato (secondo solo a Jerez in Spagna, utilizzato per i test). Per questo il degrado termico delle gomme avviene più velocemente. Tuttavia, questo fattore è in parte mitigato dal fatto che le temperature della pista e dell’aria scendono nel corso della gara, altro fattore che incide sul degrado degli pneumatici e che influenza quindi le strategie.
Fondamentale avere una buona trazione: fattore che mette sotto stress in particolare le gomme posteriori. Nel corso della giornata le temperature ambientali tendono ad essere alte e questo incide sul degrado termico, che però è meno preoccupante nel corso della gara che si svolge, invece, di sera.
Il circuito è circondato dal deserto, i cui venti portano la sabbia a ricoprire l’asfalto riducendo così l’aderenza, in particolare all’inizio di ogni sessione.
Per quanto riguarda le strategie, i team non possono scommettere su un eventuale intervento della safety car, scesa in pista solo nel 2007 e nel 2014.
L’impegno di Pirelli in Bahrain si moltiplica, con l’avvio del Campionato GP2, Serie cadetta da cui provengono otto degli attuali piloti della F1. Per entrambe le competizioni, Pirelli vede aumentare il numero di pneumatici portati, che passa da 1.800 a 2.700, così come il numero di persone coinvolte, da circa 55 a 65.
La strategia vincente del 2014 Lo scorso anno, l’ intervento della safety car a 10 giri dal termine della gara sparagliò le strategie favorendo un’ emozionante battaglia fino al traguardo. I primi sei classificati utilizzarono tutti una strategia a due soste, anche se erano possibili altre scelte. Lewis Hamilton optò per una sequenza soft-soft-media, mentre Nico Rosberg soft-media-soft. Quest’ultimo, pur realizzando verso la fine della gara il giro più veloce, non riuscì a passare il compagno di squadra dopo l’ultimo pitstop. Sebastina Vettel su Red Bull arrivò 4° utilizzando una strategia differente: uno dei due soli piloti a iniziare la gara con gomme medie.
Delta cronometrico atteso fra le due mescole: 1.5 -1.7 secondi per giro.
Meteo più probabile per la gara: asciutto e caldo. Si prevede che le temperature dell’aria saranno all’inizio intorno ai 29°C, per scendere fino ai 25° verso fine gara. Il rischio pioggia è molto basso, anche se c’è stata qualche breve precipitazione in passato durante il fine settimana di gara.
Barbara Premoli