Il 5 dicembre il terzetto di testa ha attraversato l’Equatore, Abu Dhabi Ocean Racing mantiene la leadership e allunga di qualche miglio, mentre alle sue spalle è ancora duello fra Team Brunel e Dongfeng Race Team, che ormai da giorni navigano a vista e letteralmente “appiccicati”. Mentre i primi proseguono a buona velocità, alle loro spalle si svolge un altro duello a distanza, visto che i due sono ben lontani sulla linea ovest-est, fra MAPFRE e Team Alvimedica, che nelle ultime ore è tornato sotto agli spagnoli. Tutta la flotta, incluse le veliste di Team SCA, ha strambato e ha messo la prua verso nord. Ma, davanti alla flotta, l’incognita Doldrum, ovvero le calme equatoriali.
Azzam, la barca portacolori dell’emirato, mantiene saldamente la testa della flotta, posizione di vantaggio che occupa ormai da sei giorni, e si trova a una decina di miglia abbondanti davanti al duo degli inseguitori. “Penso che siamo messi bene, siamo sempre davanti quindi dobbiamo aver fatto qualcosa di giusto” ha detto lo skipper britannico di Abu Dhabi Ocean Racing, Ian Walker. “Però penso anche che avremmo potuto fare qualche scelta diversa, magari avvicinarci un po’ agli altri quando abbiamo strambato, ma avevamo le nostre buone ragioni e adesso, in realtà, guadagniamo bene. La verità è che le cose qui cambiano in fretta. La nostra strategia è quella di stare a ovest degli altri, sperando di avere un angolo migliore e magari un po’ più di pressione per attraversare la transizione.” Una transizione che potrebbe, in effetti, scombinare le carte in tavola, come ormai successo diverse volte in questa seconda tappa della Volvo Ocean Race. Per il momento, comunque Walker dice di essere contento di non vedere più i due inseguitori all’orizzonte. “Non so, ci ho pensato tanto. Credo che non si porti la barca al massimo perché si reagisce a quello che fanno gli altri. Adesso sono contento di essere vicino ma abbastanza lontano da non essere ossessionato da quello che fanno loro.”
E proprio alle spalle dei leader che si sta combattendo il duello più interessante, Team Brunel e Dongfeng Race Team hanno “fatto a botte” durante gli ultimi giorni, cambiando di posizione, ma restando sempre vicinissimi. Ecco come racconta la situazione Yann Riou, da Dongfeng: “Sono quattro, giorni, quattro giorni che combattiamo per ogni metro, per ogni lunghezza. Se una notte perdiamo un miglio e mezzo è dura da mandar giù. Ma cerchiamo di guardare le cose in prospettiva e ricordarci che mancano ancora 2.000 miglia. E poi stiamo imparando tanto, non c’è modo migliore di imparare come portare una barca che un duello a due, con due barche che navigano vicine. Quindi abbiamo fatto quattro giorni di allenamento continuo. Con angoli, vento e combinazioni di vele diverse. La vita a bordo è regolata su questo, non si smette mai di regolare le vele e c’è sempre qualcuno al computer, per dare al timoniere i dati. E’ una cosa positiva, ma stancante.”
A bordo di Team Brunel le cose non stanno diversamente, l’onboard reporter Stefan Coppers racconta anche di come l’equipaggio la prenda con ironia. “E’ del Kung-Fu Fighting. Sono come del riso appiccicoso, non ci libereremo mai dei cinesi. Pensate che abbiano un take away cinese a bordo?” Sono le battute che girano sulla barca olandese.
Meno positiva l’atmosfera a bordo di MAPFRE, che non ha visto materializzarsi lo sperato ritorno dall’opzione est, come racconta Francisco Vignale da bordo della barca rossa: “La decisione di andare a est alla fine non ha pagato come ci aspettavamo e oggi siamo ancora 80 miglia dietro ai primi. Stiamo bolinando verso nord, inseguiti dalle nuvole, continuiamo a guardarle, soprattutto di notte. Ci si può rimanere bloccati sotto, ma sono anche una bella chance di farsi una doccia. Speriamo di recuperare nei Doldrum e poi che da lì in poi ci sia una ripartenza. Il nostro obiettivo è di tirare fuori il meglio da ogni situazione e non ci rilasseremo di certo.”
Nelle ultime ore Team Alvimedica, riportatosi sulla rotta dei primi, ha guadagnato parecchio su MAPFRE. “E’ stata una giornata magnifica, 14 nodi di vento, con il masthead zero e una mano di terzaroli. Avanziamo bene e l’umore a bordo migliora quando si cammina. Però, il lato negativo è che una volta superato questo vento da ovest, la situazione non sembra evolvere in modo positivo. Le previsioni per le prossime due settimane dicono che non c’è nulla davanti… Anche se l’argomento dell’ETA (la data di arrivo prevista) a bordo è molto comune Charlie (Enright, lo skipper) dice che non pensa che al risultato. Insomma come dice lui:”Mi va bene stare altri 35 giorni in mare se vuol dire riprendere gli altri!”.”
Le veliste di Team SCA sono in sesta posizione ma, dopo alcune ore con velocità inferiori agli avversari sembrano essere entrate in una zona di vento un poco più sostenuto e hanno recuperato qualcosa. L’avanzamento dei sette team, con aggiornamenti ogni tre ore, si può seguire con lo strumento del tracker a questo link: http://www.volvooceanrace.com/