Il GP dell’Arabia Saudita è stato una sveglia per il team Sauber, già Alfa Romeo. Per il 2024, in vista del 2026 quando sarà a tutti gli effetti di proprietà Audi, l’accordo con Alfa Romeo per mantenere il nome è sfumato, con la stranezza di passare da Stake a Kick. La nuova monoposto è di pochissimo migliore dell’Alpine ed entrambi i team sono più lenti in media di oltre 2 secondi al giro rispetto alla Red Bull. Ma tra il passaggio alla sospensione anteriore pullrod in stile Red Bull e le notizie dell’avvenuta acquisizione del 100% da parte di Audi, da inizio stagione la Sauber ha anche altri problemi, tra cui pitstop disastrosi e incidenti,
Riferendosi alla nuova sospensione, Auto Motor und Sport ha evidenziato che: “La Sauber non sembra essere ancora in grado di sfruttare appieno il suo potenziale“. Il giornalista svizzero della Blick Roger Benoit ripete da mesi – se non da anni – che in Sauber devono essere migliorate le basi: “Cosa può essere cambiato e migliorato il più rapidamente possibile guardando al 2026? Il CEO Andreas Seidl deve fare un passo avanti e prendersi le sue responsabilità. I fans non possono più sentire ogni volta perché qualcosa è andato storto. In conclusione: o la C44 è troppo lenta o lo sono i due piloti“. Finora la Sauber non si sbilancia sul rinnovo dei contratti oltre il 2024 di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, per non parlare dell’era Audi. Bottas, vincitore di GP con la Mercedes, è arrivato penultimo sia in Bahrain sia in Arabia, con il compagno di squadra cinese ultimo a Jeddah dopo il suo brutto incidente in prova. “Jeddah deve essere una sveglia per noi“, ha detto il 34enne finlandese. “E’ solo la seconda gara e abbiamo ancora delle cose in preparazione, ma dobbiamo decisamente migliorare“.