Max Verstappen domina il weekend vincendo anche il GP d’Austria con l’ennesima prova dominante, con la Ferrari di Charles Leclerc e il compagno di squadra Sergio Perez a completare il podio. Nonostante le numerose penalità date ai piloti per i famigerati track limits e le differenze in termini di strategia, Verstappen è stato uno dei pochi a restare in pista durante la Virtual Safety Car e ha corso indisturbato, chiudendo con 5 secondi su Leclerc, ma dopo aver fatto un pitstop finale per strappare anche il giro veloce. Per l’olandese è la 42° vittoria in carriera e la quinta consecutiva, la settima della stagione.
Giornata positiva per Leclerc che è stato anche brevemente al comando sfruttando la VSC, poi è tornato alle spalle di Verstappen e da lì ha solo potuto gestire gara e posizione, impossibile avvicinarsi al passo della Red Bull, anche se oggi si è vista una Ferrari competitiva, anche con l’agguerritissimo Carlo Sainz, quarto nel GP in cui la Scuderia conquista il podio #800 nella sua storia. Perez ha recuperato alla grande dopo i problemi (anche di salute) del weekend, risalendo dalla 15° posizione al podio, il primo dal GP di Miami.
Spettacolare il duello che lui e Sainz ci hanno regalato, col ferrarista che alla fine nulla ha potuto contro la superiorità della Red Bull. Quinto Lando Norris che ha provato i progressi fatti dalla McLaren, chiudendo davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso e alle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell. Un paio di punti per l’Alpine grazie al 9° posto di Pierre Gasly con Lance Stroll che ha passato la Williams di Alex Albon nelle fasi finali portando a casa l’ultimo punto. Ma la classifica finale sarà rimaneggiata quando verranno aggiunte tutte le penalità per i track limits, vero incubo di questo weekend, per i piloti e i team ma anche per gli spettatori. Siamo in F1 e non si può assistere a scene come quelle di oggi. Dodicesimo Esteban Ocon per una penalità per unsafe release, seguito da Logan Sargeant – altra vittima dei track limits, Gara anonima per l’Alfa Romeo con Zhou Guanyu e Valtteri Bottas 14° e 16° divisi dall’AlphaTauri di Nyck de Vries, che si è preso 5 secondi per aver spinto fuori pista la Haas di Kevin Magnussen. La gara di Oscar Piastri è stata rovinata da un contatto iniziale e dalla sostituzione dell’ala, per cui ha chiuso solo 17°, seguito da Yuki Tsunoda e da Magnussen, non il risultato che sperava per festeggiare il 150° GP. Peggio è andata al suo compagno di squadra Hulkenberg, costretto al ritiro per una perdita di potenza che ha causato la VSC.
Come ha detto Alonso a fine gara, è difficile fare un punto sui reali progressi dei team, perché a ogni gara cambia tutto – in questo weekend una Ferrari migliore, mentre Mercedes e Aston Martin hanno fatto un passo indietro, ma ormai questo sembra il segno distintivo del campionato. Abbiamo una sola certezza, quella di un Max Verstappen che guarda tutti dall’alto dei suoi 229 punti, con Perez a 148 e Alonso a 129, seguiti da Hamilton (108), Sainz (86) e Leclerc (72). La classifica costruttori è altrettanto da brividi: Red Bull a 377, Mercedes 178, Aston Martin 172 e Ferrari 158. Giusto il tempo per festeggiare e si parte, direzione Silverstone, dove il prossimo weekend si corre il GP di Gran Bretagna.
Barbara Premoli