All’indomani del ritorno alle corse e del podio di Nikita Mazepin, la FIA annuncia nuove misure restrittive sui piloti russi. Lo scorso anno, dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, la FIA ha introdotto una misura per cui i piloti russi dovevano firmare un documento denunciando il proprio Paese. Diversi hanno rifiutato di farlo e la carriera di Mazepin in F1 si è chiusa, con la Haas che ha messo fine al suo contratto e a quello con l’azienda del padre sponsor del team Uralkali. Lo scorso weekend, dopo aver vinto a metà dello scorso anno la classe all terrain T3 nel Silk Way Rally, Nikita Mazepin è tornato sul podio al termine del primo round dell’Asian Le Mans Series a Dubai. Un altro pilota russo di alto profilo è Robert Shwartzman, che è riuscito a mantenere il suo ruolo di pilota di riserva in Ferrari avendo doppio passaporto e passando alla nazionalità israeliana. Al World Motor Sport Council dello scorso dicembre, la FIA ha discusso la situazione dei piloti russi come Shwartzman che sono nati altrove, nel suo caso a Tel Aviv: “Qualunque pilota russo con doppia nazionalità dovrà attenersi al principi della FIA di pace e neutralità politica“, ha chiarito la FIA in una nota inviata venerdì scorso ai piloti con licenza FIA. E’ stato inoltre confermato il bando sulle gare in Russia, oltre all’esposizione di bandiere, colori e partecipazione di team russi.