È ufficialmente iniziata una nuova era per la F1. Quest’anno lo sport motoristico più veloce al mondo ha potuto beneficiare di una serie di novità: un nuovo regolamento tecnico che ha trasformato le auto in eleganti jet da combattimento capaci di inseguirsi a vicenda, il passaggio dai vecchi pneumatici da 13 pollici ai pneumatici Pirelli da 18 pollici che si sono perfettamente calati nella parte, molti volti nuovi e anche alcune nuove gare. Una cosa però non è cambiata: Max Verstappen è campione del mondo. Il titolo dello scorso anno era andato al pilota della Red Bull dopo una resa dei conti finale con Lewis Hamilton. La gara era terminata sul filo del rasoio, con Verstappen che aveva portato a termine un sorpasso all’ultimo giro, dopo la discutibile scelta di fare entrare in pista la safety car. In questo caso Verstappen si era aggiudicato il campionato, guadagnando vantaggio rispetto agli altri molto prima della finale di stagione: aggiudicandosi 454 punti e la vittoria in 15 gare, ha battuto i record di lunga data stabiliti da Hamilton, Michael Schumacher e Sebastian Vettel. Ma non è sempre stato così…
L’equilibrio della potenza
È difficile oggi credere che all’inizio della stagione la difesa del titolo di Verstappen sembrasse andare a rotoli. Un unico traguardo dopo i primi tre gran premi (nonostante la vittoria in Arabia Saudita) aveva portato l’olandese a raggiungere il sesto posto nella classifica piloti. Era invece sembrato che per la Ferrari si fosse aperta la strada per un trionfante ritorno in cima alla classifica, con Charles Leclerc che guidava la corsa al titolo di 34 punti dopo tre gare. Ma le sue speranze di ottenere un primo titolo nel campionato di Formula 1 sono quasi svanite, quando la situazione a metà campionato ha iniziato a vacillare; gli 11 gran premi seguenti hanno visto solamente una vittoria (Austria), un podio (Miami) e tre ritiri (Spagna, Azerbaijan, Francia) durante le gare da punti. Nonostante ciò la sua stagione si è conclusa alla grande, ottenendo il secondo posto assoluto davanti a Sergio Perez con l’altra Red Bull nel finale di stagione. Verstappen avrebbe potuto schiacciare l’avversario nel 2022, ma la seconda parte della stagione regala ottimismo per il 2023. La Ferrari, anche se non abbastanza abile a battere la Red Bull, è rimasta saldamente in posizione. E il colosso Mercedes dell’era ibrida nella storia della F1, che ha vinto otto titoli costruttori di fila grazie alle prodezze di Hamilton, Nico Rosberg e Valtteri Bottas, si è apparentemente ripresa da un avvio traballante nel 2022 aggiudicandosi il Gran Premio del Brasile in un finale in formazione uno-due.
Le star dello spettacolo
Ci sono stati anche molti alti e bassi lungo la griglia di partenza. Il ritiro di Kimi Raikkonen alla fine del 2021 ha aperto la strada a Zhou Guanyu diventando il primo cinese in assoluto a gareggiare in Formula 1, mentre Kevin Magnussen ha fatto un inaspettato ritorno last-minute nella Haas; l’emozionante pole position durante il GP del Brasile sotto la pioggia per il reduce della Haas è stata una delle grandi storie della stagione. Un altro successo inaspettato che però è stato accolto con molto calore è stato quello che ha visto l’ascesa di Nyck de Vries. Quando il pilota della Williams Alex Albon è stato messo da parte a causa dell’appendicite il sabato mattina del Gran Premio d’Italia, si sono aperte le porte per un altro pilota olandese sulla griglia di partenza della Formula 1. La riserva della Mercedes De Vries aveva corso per Aston Martin durante le prove libere del venerdì, ma si è improvvisamente ritrovato a indossare la tuta della Williams solo pochi minuti prima delle prove finali il sabato mattina. Ha ottenuto uno spettacolare nono posto nel Gran Premio d’Italia – contribuendo al 25% dei punti finali della Williams per la stagione 2022 – con il suo straordinario debutto che gli ha permesso di ottenere un posto nella AlphaTauri per il 2023.
Tempo di addii
Con l’ascesa di nuovi talenti, è stato anche tempo di salutare un altro campione del mondo di lunga data. Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo, è uscito a testa alta dalla F1 dopo 15 anni, 53 vittorie, 57 pole position, 122 podi e 299 gare. Dopo aver vinto il suo quarto titolo mondiale nel 2013, Vettel era stato multato per 25.000 euro per essersi esibito in una serie di doughnut sul rettilineo di arrivo. Nove anni dopo, non c’era nessun titolo da festeggiare – ma questa volta, gli è stato concesso di raggiungere il rettilineo con un permesso speciale per siglare la sua brillante carriera con un’ultima serie di piroette per la folla di Abu Dhabi. Anche il pilota della McLaren Daniel Ricciardo non sarà sulla griglia di partenza nel 2023 – ma ci sono buone possibilità che presto rientrerà. Lo stesso per Mick Schumacher, il figlio del leggendario Michael.
Nuovi arrivi
La rivoluzione del 2022 nella Formula 1 ha portato anche ad altre novità. Miami ha offerto uno spaccato di glamour in stile Monaco sull’altro lato dell’Oceano Atlantico con il suo debutto nel gran premio; il prossimo anno sarà aggiunta una gara notturna lungo le strade di Las Vegas in un calendario di gare composto da 24 round. Quando i piloti si allineeranno per il primo round della stagione 2023, ci saranno molti volti familiari a indossare nuovi colori. L’affascinante gioco deisedili è finito con il due volte campione del mondo Fernando Alonso che ha preso il posto lasciato libero da Vettel in Aston Martin, Pierre Gasly che ha lasciato AlphaTauri per sostituire Alonso in Alpine, l’ex junior di Alpine Oscar Piastri che ha sostituito Ricciardo in McLaren, Haas che ha recuperato da bordo campo un altro esperto pilota di Formula 1 assumendo Nico Hulkenberg, e gli Stati Uniti rappresentati da un nuovo pilota, Logan Sargeant ingaggiato dalla Williams.
Magia nera
A mantenere lo spettacolo su strada – letteralmente – hanno contribuito i nuovi pneumatici Pirelli per la Formula 1, sviluppati per la prima volta nel formato da 18 pollici, caratteristica che li rende più interessanti di altri prodotti in circolazione, trasferendo più tecnologia dal circuito alla strada. I nuovi pneumatici per la Formula 1 si sono dimostrati sia veloci sia affidabili, offrendo una buona aderenza in una vasta gamma di condizioni: dalle temperature dell’asfalto oltre i 50 gradi alle piogge torrenziali. L’attuale generazione rappresenta le vetture più innovative dal punto di vista tecnico nella storia della Formula 1, ma Pirelli si è dimostrata un perfetto compagno di corsa per tutta l’era più veloce della F1. Questo è il motivo per cui i pneumatici Pirelli vengono preferiti dalla maggior parte dei produttori di supercar al mondo e da tutti i team di Formula 1.