Dopo due anni di assenza, causa pandemia, la MotoGP torna in Thailandia e come per le due edizioni precedenti si correrà al Chang International Circuit. Secondo i tecnici Brembo questo circuito rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà 6. La pista è stata disegnata dall’architetto tedesco Hermann Tilke e si trova a 410 km a nord dalla capitale Bangkok, nella località di Buriram, il cui nome nella lingua locale significa “città della felicità”. Il layout della pista vede l’alternanza di rettilinei molto lunghi al termine dei quali bisogna frenare molto forte con curve da seconda e terza marcia in cui è fondamentale prendere il ritmo.
Per la prima volta in azione nel GP Thailandia si vedranno le pinze monoblocco a 4 pistoni Brembo per la MotoGP. Introdotte nel 2020, sono realizzate partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Rispetto alla fusione, la lavorazione dal pieno consente di impiegare materiali con migliori caratteristiche meccaniche e maggiore resistenza alle alte temperature. La forma del corpo pinza è studiata al fine di ottimizzare il rapporto massa/rigidezza attraverso l’ottimizzatore topologico, un programma informatico frutto di 40 anni di successi in 500-MotoGP. Le pinze in uso presentano numerose alette di raffreddamento e sono più leggere dei modelli precedenti. La finitura superficiale prevede un riporto al nikel.
Tecnologia MotoGP anche per le moto stradali
Fin dal suo esordio nelle competizioni iridate, negli anni 70, Brembo si serve delle gare per sviluppare nuove soluzioni tecniche che una volta dimostratesi vincenti e affidabili vengono trasferite alla produzione di serie. E proprio dall’esperienza in pista discendono le pinze freno Brembo High Performance, ineguagliabili per performance frenante e stabilità. Conforme a questa filosofia è la pinza Brembo GP4-RS ispirata alla monoblocco in uso in MotoGP. Ideata per gli appassionati della pista e per chi vuole il meglio, si eleva dai prodotti della concorrenza per leggerezza, rigidezza, raffreddamento, design e resa. Ecco 7 motivi per passare subito alla nuova pinza Brembo GP4-RS la regina delle piste.
Le MotoGP fanno ricorso ai freni in 7 delle 12 curve del tracciato per un totale di 26 secondi al giro, equivalenti al 28 per cento dell’intero GP. Quattro delle frenate sono racchiuse nelle prime 5 curve della pista, complici i rettilinei lunghi che le precedono. L’unica eccezione nella seconda metà della pista è la curva 12 con una frenata di 202 metri necessaria per perdere 199 km/h. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora i 7,9 quintali, inferiore di un quintale e mezzo al dato del GP Giappone. Eppure alla prima curva, così come alla quarta il carico sulla leva è di 5 kg e la pressione del liquido freno raggiunge i 10,8 bar.
Delle 7 frenate del Chang International Circuit 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e una sola è light. La più dura in assoluto per l’impianto frenante è la terza curva, preceduta da un rettilineo di quasi un chilometro: le MotoGP frenano da 323 km/h a 77 km/h in 5,7 secondi durante i quali percorrono 272 metri. I piloti esercitano un carico sulla leva di 5,4 kg, subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T raggiunge gli 11,6 bar.