Per il secondo anno consecutivo la F1 corre in Arabia Saudita a una trentina di chilometri dalla storica città di Jeddah. Secondo i tecnici Brembo, il Jeddah Corniche Circuit rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4. Privo di curve a 90 gradi, questo tracciato ha conquistato l’anno scorso il titolo di più lungo e veloce circuito cittadino nella storia del Mondiale: la media oraria sul giro della pole position è stata di poco inferiore ai 254 km/h. Anche quest’anno la gara si disputerà in notturna, con il via alle ore 20 locali. Una variabile ulteriore, oltre alla vicinanza dei muretti che obbliga i piloti alla massima precisione in frenata.
L’incremento del diametro dei cerchi, da 13 a 18 pollici, delle nuove monoposto di Formula 1 ha prodotto un aumento del diametro dei dischi freno. La maggiore forza frenante richiesta si è a sua volta tradotta nella crescita delle misure delle pinze freno Brembo in lega d’alluminio ricavate dal pieno e nichelate. In media le dimensioni delle pinze sono aumentate del 10 per cento, sia per l’anteriore che per il posteriore. Un’inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni. Inoltre quest’anno tutti i team utilizzano le pinze a 6 pistoni, anche al posteriore: scompaiono così le pinze posteriori a 4 pistoni che erano scelte da chi privilegiava la leggerezza.
Anche per le vetture di serie le dimensioni delle pinze e la loro idraulica – leggasi numero dei pistoni – sono legate alle caratteristiche del veicolo che vanno ad equipaggiare. Progettate per chi desidera il massimo dalla propria automobile, le pinze Brembo della famiglia B-M hanno caratteristiche tecniche simili a quelle delle pinze racing ricavate dal pieno. Lavorate da un grezzo di alluminio fuso con un processo di fusione con tecnologia 4D e con le canalizzazioni del fluido interne, queste pinze garantiscono una eccezionale rigidità e deformazione. Dai un’occhiata a tutti i vantaggi dei sistemi frenanti B-M4, B-M6 e B-M8.
Poche frenate ma c’è il 4 g
Soltanto in poco più di un quarto delle curve del Jeddah Corniche Circuit i piloti di Formula 1 utilizzano i freni: le 7 frenate sono distribuite lungo il tracciato con l’eccezione dell’ultima prima del traguardo e della prima, le sole in curve consecutive. Due di queste sono peraltro inferiori al secondo e anche per questa ragione in un giro i piloti impiegano i freni per circa 10,3 secondi, equivalenti all’11 per cento della gara. Sia il valore assoluto che la percentuale sono piuttosto bassi per gli standard della 1 attuale, come dimostra il dato del GP Bahrain, disputato la settimana scorsa: complessivi 16 secondi e mezzo di frenate al giro malgrado una pista più corta di 700 metri. Tuttavia in 6 delle 7 frenate del GP Arabia Saudita la decelerazione non è inferiore ai 4 g.
Meno 209 km/h in meno di 3 secondi
Delle 7 frenate del GP Arabia Saudita 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le 2 restanti sono light. La più dura per l’impianto frenante è l’ultima curva perché le monoposto vi arrivano dopo aver frenato per l’ultima volta alla curva 22. Alla staccata della curva 27 le auto toccano i 316 km/h prima di utilizzare i freni per 2,8 secondi necessari a scendere a 105 km/h. Nel frattempo percorrono 138 metri con i piloti soggetti a 4,4 g di decelerazione.