Innovazione e tradizione si incontrano per il decimo appuntamento della stagione, il GP di Gran Bretagna a Silverstone, uno dei santuari della F1, la pista che ha tenuto a battesimo la gara inaugurale del campionato del mondo, il 13 maggio del 1950. È però proprio qui che questo weekend si sperimenterà per la prima volta il nuovo formato della Sprint Qualifying, voluto per arricchire il menù del fine settimana e provare a regalare agli appassionati ancora più spettacolo.
Piloti e squadre sono dunque attesi da un programma differente dal solito. Al posto delle due ore di prove libere del venerdì ce ne sarà una sola, alle 14.30 locali (15.30 CET), seguita alle 18 (19 CET) dalle qualifiche che definiranno la griglia di partenza della Sprint Qualifying. Sabato alle 12 (13 CET) si scenderà in pista per la seconda ora di libere, mentre alle 16.30 (17.30 CET) prenderà il via la corsa da 100 km – senza cambio gomme obbligatorio e con scelta libera di mescola – il cui risultato assegnerà la pole position e le altre posizioni dello schieramento per il via del GP, fissato per le ore 15 di domenica (16 CET) con 52 giri da percorrere pari a 306,198 km. Ai primi tre classificati saranno anche assegnati punti. Questo format è previsto per due ulteriori appuntamenti in questa stagione: un altro dei classici del calendario, il GP d’Italia a Monza e la gara di Interlagos, in Brasile.
Un’altra novità della gara di Silverstone riguarda Pirelli: il fornitore unico di pneumatici porterà infatti le gomme di nuova costruzione testate nelle prove libere della scorsa gara in Austria. Le mescole sono invariate – in Gran Bretagna sono a disposizione dei team la C1, la C2 e la C3 – ma la struttura della carcassa è ora più rigida sul posteriore.
L’impianto di Silverstone è uno dei fiori all’occhiello del motorsport britannico: ricavato dalle strade perimetrali di un aeroporto militare, negli ultimi trent’anni il circuito è cambiato parecchio senza però perdere la sua natura, caratterizzata da alcune tra le curve da alta velocità più amate dai piloti. Oggi misura 5.891 metri e dal punto di vista aerodinamico è diventato un tracciato da medio carico sul quale occorre trazione per i tratti misti e velocità sui rettilinei e nei curvoni. Il motore viaggia a pieno carico per oltre il 70% del tempo sul giro, mentre le zone DRS sono due: nel rettilineo tra le curve 5 e 6 e sull’Hangar Straight, subito dopo la famosissima sequenza di cambi di direzione imposta dalle curve Maggots, Becketts e Chapel.
Ma Silverstone ha anche un significato particolare per la Ferrari: il 14 luglio 1951 la Scuderia conquista infatti la prima delle sue 238 vittorie in F1, grazie a José Froilán González con la 375 F1. Così Enzo Ferrari ricordò quel momento nel suo libro Ferrari80: “Quando González, su una Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la 159 e l’intera squadra Alfa Romeo, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: io ho ucciso mia madre”. La madre era proprio l’Alfa Romeo, di cui Ferrari era stato collaudatore, pilota e responsabile del reparto corse.
Redazione MotoriNoLimits