Anche il prossimo fine settimana si correrà in Bahrain. Questa volta però non nel consueto layout del tracciato tra le dune di Manama. I piloti infatti affronteranno l’anello di asfalto perimetrale esterno della pista, mai provato fino a qui. Un tracciato dalla forma pressoché triangolare dove si prospettano alte velocità e tempi sul giro ben sotto al minuto. Sarà la fiera del DRS in gara sicuramente.
Vi diranno che è una novità per la F1, in realtà, se riavvolgiamo la pellicola della storia, c’è già stato un circuito simile. Un triangolo velocissimo, in mezzo alla campagna francese con tre lunghi rettifili che collegavano i paesi di Thillois e Gueux. Due di questi rettilinei erano lunghi 2.2 km e il tracciato era il più veloce della sua era. Stiamo parlando del mitico Reims, cittadina più famosa vicino alle due nominate, nel nord-est della Francia. Otto km di pura infernale adrenalina velocistica dove i piloti si sfidavano sorpassandosi a colpi di scie. Niente DRS, ma due palle grandi così, in vetture rivettate, serbatoi enormi, occhialoni e come casco una calotta di cuoio. Un circuito di accelerazioni, frenate e marce lunghe per andare veloce. Sì, perché a Reims dovevi andare veloce. Punto. Tanto veloce che gli organizzatori mettevano in premio 100 bottiglie di champagne, sì avete capito bene, al primo pilota che pronti via avesse concluso un giro a oltre 200 km/h di media a ogni sessione. Mike Hawthorn ricorda nel suo libro Champion Year che tutti si fiondavano follemente in pista per conquistare l’alcolico premio. E proprio Mike nel 1958 vinse ben 300 bottiglie! 100 in ognuna delle tre sessioni da affrontare
Ora, centinaia bottiglie di champagne in Bahrain non le vedremo mai, almeno non in pubblico, ma c’è la curiosità di vedere come se la caveranno i piloti questo fine settimana in un circuito dalle forme atipiche, che da troppi anni mancava alla F1 sempre più standardizzata. Mike Hawthorn invece probabilmente non gustò mai quelle bottiglie. Gli organizzatori dovevano spedirgliele dopo il gran premio ma, al momento dello scrivere del libro, a fine 1958, Mike ricorda che le stava ancora aspettando. Purtroppo morì in un incidente stradale il 22 gennaio 1959 e forse quelle bottiglie non lasciarono mai la Francia.
Riccardo Turcato