Anche il GP di Imola è passato. Che bello dopo 14 anni tornare a scrivere le parole gran-premio-di-Imola. Diciamoci la verità: era mancato molto, mancava a molti. Non solo per i ricordi indelebili che porta con sé di Ayrton e Roland e di quel funesto maggio del 1994. Ma per la sfida del tracciato che resta bellissimo negli anni. Il nostro piccolo Nurburgring. Per la passione dei tifosi. Che hanno fatto sentire il loro amore per Imola anche se distanti, virtualmente. O quegli irriducibili che hanno seguito la gara da fuori le mura e, senza creare alcun problema di ordine pubblico, si sono ingegnati per avere un assaggio delle F1 nelle rive del Santerno. L’Italia è la seconda nazione al mondo ad aver ospitato tre gran premi di F1 mondiali in uno stesso anno. Prima di noi, gli Stati Uniti d’America, nel 1982. Le dimensioni geografiche ci fa capire quanto potesse essere normale per gli USA ospitarne due, e quanto sia stata una cosa grande per noi e di cui dovremmo andare fieri oggi, specialmente in un anno di pandemia globale.
Monza, Mugello, Imola, sono state tre gare fantastiche. Non lo diciamo solo noi. Sono gli stessi piloti che dai loro abitacoli hanno lodato i nostri tracciati. Che non saranno fighi come Abu Dhabi, che non avranno mega box, vie d’accesso moderne o grattacieli di contorno, ma hanno nei km d’asfalto vergati tra parchi, colline e vigneti la loro essenza. Quella essenza non si compra, né possono rubarcela. Le case che si affacciano sulla Rivazza. Quei balconi che danno sulla pista sono la giusta immagine di quanto sia grande la nostra passione e la vicinanza con questo sport. Solo che a volte ce ne dimentichiamo, purtroppo.
Al netto di qualche bega politica, che c’è sempre stata e sempre ci sarà. Della delusione di aver avuto Monza e Imola a porte chiuse, penso che per una volta noi italiani appassionati di motorsport dovremmo essere orgogliosi di quanto abbiamo dato alla F1 in questo 2020. La F1 non ci deve e non ci darà nulla in futuro. I soldi comandano sempre e comunque e in un anno normale Monza tornerà a essere l’unica tappa italiana. Ma per una volta, e per noi non è mai facile, per come siamo fatti, penso possiamo ritenerci orgogliosi di aver contribuito a salvare questa annata difficilissima con tre-gare-tre. Non siamo grandi geograficamente come gli USA, ma la passione e il cuore sono grandi anche di più.
Riccardo Turcato
How was that for a restart?! 🔥
3 cars in 1 lap, @kvyatofficial was not messing around! 🚀
— Scuderia AlphaTauri (@AlphaTauriF1) November 2, 2020