Colpa di Toto, della Mercedes e della loro politica. Colpa della FIA che ce l’ha con la Ferrari. Colpa delle spie interne. Colpa di Vettel che non sa guidare. Di chi altro? Liberty Media, Ross Brawn, il Covid19… La realtà è che una Ferrari che esce malamente in Q2 al GP del Belgio ha ben poche scusanti. Tantomeno quella di una fantomatica caccia alle streghe.
La Ferrari, come team, e parliamo di monoposto e dirigenza, non è semplicemente all’altezza per colpe sue. Non di altri. E’ ormai stucchevole la tiritera di certi media e tifosi che cercano colpe esterne a Maranello. L’anno scorso la Ferrari era lì a impensierire la Mercedes, con un grande recupero tecnico di motore in un’epoca in cui lo sviluppo è molto limitato. Poi, finita la stagione, esce la notizia che a un controllo del motore la FIA trova qualcosa che non è da regolamento. FIA e Ferrari si accordano, nessuno può sapere nulla di questo accordo e si inizia con il 2020. Ora man mano che la stagione si sta sviluppando è chiaro che il motore della Ferrari aveva veramente qualcosa oltre i limiti regolamentari lo scorso anno e lo si vede bene analizzando tutti i team che montano il propulsore di Maranello. Oggi sentivo la telecronaca e si parlava di 60 CV, forse 80 CV in meno. Ecco.
Le vetture per la nuova stagione non si progettano da novembre a marzo. Iniziano la gestazione a febbraio precedente per entrare nel grosso dello sviluppo da dopo l’estate. Se i tecnici avevano un motore con 60/80 CV in più tra le mani in quel periodo, la monoposto ovviamente nasce in un certo modo. Non ci vuole Ross Brawn per capirlo. Basta la logica. Quindi oggi questa Rossa soffre di un progetto aerodinamico, meccanico e cinematico fatto e pensato con una cosa che non c’è in macchina. Primo problema. Secondo problema. La Ferrari ha il veto. Che non usa mai. Non dimenticatelo. Unica scuderia ad averlo.
Perché quando è arrivato il Covid19 e la FIA ha deciso di congelare le vetture anche per il 2021, rimandando i nuovi regolamenti al 2022, Binotto ha accettato pur sapendo tutti i problemi che ci sarebbero stati e che aveva bisogno di sviluppare la monoposto? Per qualche media l’accordo Ferrari con la FIA era un successo. Lo scrissero. Forse economicamente intendevano? Sicuramente non dal punto di vista tecnico. Nello sprofondo rosso si salvano solo i piloti. Altro che la politica degli altri, è la Ferrari stessa ad avere problemi. Dirlo può solo che fare bene, continuare a nasconderlo non serve a nessuno.
Riccardo Turcato