Ho perso i numeri dei giorni di quarantena. La vita prosegue rispettando quello che i vari governanti decidono. Sbirciando oltre la finestra aspettiamo un segnale per cercare di ricominciare a vivere se non da subito come in precedenza, almeno con una velata normalità. Quanto mi manca il motorsport. Quanto mi manca la tensione di un weekend di gara. Un musetto che esce dai box. L’adrenalina di una visiera che si abbassa. Un semaforo che si spegne.
Sono tutte sensazioni che, purtroppo, le gare online che i vari campionati, associazioni, piloti stanno organizzando non riusciranno mai a trasmettere. Da apprezzare sicuramente quello che stanno provando a fare per noi appassionati, e, soprattutto, per gli sponsor (non dimentichiamolo), ma non è la stessa cosa che una gara vera. E questo senza voler mancare di rispetto a niente e nessuno. Le gare online su campionati appositamente organizzati sono altra cosa. Vera simulazione. Chi vi partecipa ha tutta la mia ammirazione per passione, volontà, tenacia e abnegazione. Non è assolutamente facile.
Ma la pista manca. Non raccontiamoci palle. Se avete avuto la fortuna di assaporare la pista sapete a cosa mi riferisco. Ben vengano le gare online nel breve termine per carità, ma non è la stessa cosa. Certo, ci sono storie stupende. Le aggregazioni di tifosi che si sono trovati a organizzare dei quarantena GP meglio di come ha organizzato la prima gara online la F1 stessa. Lando Norris che ci tiene compagnia con le sue dirette e che raccoglie fondi. I piloti oldschool del nuovo e vecchio continente che si trovano a gareggiare con le vecchie Formula 1. Robert Wickens che così è tornato a gareggiare contro i suoi compagni di Indycar da una postazione di guida appositamente preparata anche grazie al nostro Max Papis, che gli ha dato il supporto tecnico per i comandi di guida. Questo è un aspetto più che positivo.
I’m getting back into a race car…virtually! Tmrw 2:30 EST @IndyCar @iRacing challenge! I can’t thank these guys enough for helping me get everything sorted. @SimCraft @sparco_official @arrowmclarensp Arrow Electronics @aero_paint @maxpapis #simcraft #INDYCARChallenge pic.twitter.com/v8vCFnRWQZ
— Robert Wickens (@robertwickens) April 4, 2020
Ma vedere i piloti attuali non correre in pista fa male al cuore. Dovremmo essere qui a commentare altro. Ma non possiamo. Lo so che mi attirerò più di una critica con questo pezzo e per quanto sto per scrivere. Ma personalmente trovo più entusiasmante rivedere i vecchi gran premi in TV che una gara online. Ma questa è una cosa mia. Personale. La F1 ha avuto un grande successo decidendo di trasmettere il GP di Adelaide 86 e di Montecarlo 96 nell’ultima settimana. Dando la possibilità a tanti di ri-gustarsi cosa era la F1, e a molti magari di vedere alcune gare per la prima volta. Penso ai più giovani. E’ stata un’ottima mossa da parte della F1. Che potrebbe essere integrata con interviste ai piloti dell’epoca. Con degli speciali. Dall’altra sponda, invece, la F1 si è fatta cogliere impreparata per le gare online. La prima è stata un disastro. Una cosa al limite del ridicolo che ha fatto impallidire proprio chi fa gare online seriamente, come scrivevo prima. Un messaggio pessimo che rischia di screditare chi le gare online le vive seriamente.
Si sono accorti che qualcosa non andava tanto che hanno coinvolti più piloti titolari. Ma non basta. Vettel, Hamilton, Raikkonen… che fine hanno fatto? La F1 è anni luce indietro ai colleghi organizzatori americani. Proprio le Serie americane si sono fatte trovare più pronte sotto l’aspetto gara online. Tutti i piloti coinvolti e con macchine attuali (certo più facile farlo quando hai praticamente un monomarca come Indycar o meno vetture diverse come Nascar).
And just like that, @smclaughlin93 is back in the lead. 4 to go. @12WillPower working on a late charge.#INDYCAR // #INDYCARChallenge // @iRacing pic.twitter.com/30lix4x5hU
— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) April 4, 2020
Nowhere for @ClintBowyer to go. 😭
Trouble can find you in a hurry at the virtual @BMSupdates! pic.twitter.com/OSwaiF5v4n
— eNASCAR (@NASCAR) April 5, 2020
Se questa quarantena si prolungherà e si andrà verso anche un’estate senza auto in pista, e speriamo proprio di no, la F1 deve lavorare molto sotto questo aspetto. Ma la verità è che ci manca terribilmente la pista. Ci mancano perfino anche quelle cavalcate noiose solitarie della Mercedes. Perché, proprio in questi momenti, capiamo come nel motorsport non ci sia nulla di scontato. Nemmeno la noia. C’è lavoro, sudore, emozione, lavoro di squadra. Quelle cose che a ora l’online non riesce ancora a trasmettere e che trasmette invece una vecchia gara oldschool anche se vista e rivista.
Riccardo Turcato