Come riportato da Forbes, oggi 3 marzo il ministero del turismo del Vietnam ha deciso che a causa del coronavirus tutti i viaggiatori provenienti dall’Italia dovranno fare una quarantena di 14 giorni. Lo stesso vale per chi arriva da Cina, Corea del Sud e Iran. Nessun problema, per ora, per il GP, in programma ad Hanoi tra sole cinque settimane e che secondo il ministero “si svolgerà come pianificato il 5 aprile“. I problemi sorgono però per tutti gli italiani in Formula 1, team, aziende, personale, media. tutti. Ed è una catena, perché la Ferrari fornisce motori all’Alfa Romeo Racing e alla Haas, che hanno uffici in Italia. E poi Pirelli, AlphaTauri, Magneti Marelli, Brembo e altri, l’elenco è lungo.
Finora la F1 ha preso una decisione solo per il GP della Cina ma tutto è ancora regolare per l’Australia, nonostante le strette restrizioni sui voli. E resta un punto interrogativo sul Bahrain. A oggi l’Ungheria è l’unico Paese in cui corre la F1 e dove non siano stati registrati casi di coronavirus. Tutto questo sta avendo anche pesanti ripercussioni finanziarie, con gravi perdite in Borsa. Da regolamento F1, “al Campionato del Mondo devono partecipare almeno 16 macchine” e se saltassero Ferrari e AlphaTauri il regolamento sarebbe rispettato.
Problemi anche per le emittenti i cui contratti includono una clausola per “ridurre i fee pagabili alla F1 se ci sono meno di 15 eventi in una stagione per motivi non di forza maggiore“. Il coronavirus è considerato una forza maggiore, quindi in questo caso alla F1 andrebbe bene, ma non altrettanto con title sponsor delle gare e chi acquista pacchetti del Paddock Club: una clausola dice infatti che i costi di pubblicità e sposorizzazione potrebbero essere ridotti. Ed è molto probabile che il GP della Cina non sarà riprogrammato, a causa del calendario già fitto, anche se per ora non è stato cancellato. A questo punto occorre prendere decisioni. E anche molto velocemente. Intanto le prendono i Paesi che non ci fanno entrare. Come d’altronde noi abbiamo fatto chiudendo i voli con la Cina. E credete davvero che l’Australia non prenderà misure? Sarebbe strano… Qui potete leggere l’articolo completo pubblicato da Forbes.
Redazione MotoriNoLimits